NAPOLI – In una citta’ in cui l’emergenza rifiuti ”e’ ufficialmente finita, ma la situazione rimane comunque sempre molto delicata”, l’obiettivo dell’ amministrazione, nel breve periodo, e’ quello di raggiungere con la raccolta differenziata porta a porta 240 mila napoletani.
A sostenerlo, intervenendo alla 15/a edizione di Ecomondo, e’ il vice sindaco e assessore all’ambiente di Napoli, Vincenzo Sodano. Nel capoluogo campano, ha osservato in una nota, ”l’emergenza e’ ufficialmente finita, ma la situazione rimane comunque sempre molto delicata. I napoletani stanno dimostrando la loro voglia di riscatto, i cittadini aiutano gli addetti a ripulire piazze e rifiuti e a organizzare isole ecologiche mobili per incentivare e sensibilizzare alla raccolta differenziata. Un grande protagonismo che va coltivato dando risposte e organizzazione”. Per questo, ha proseguito Sodano, ”la raccolta porta a porta e’ partita e anche in quartieri non proprio facili, come Scampia, sta ottenendo una buona accoglienza. In altri ha gia’ raggiunto percentuali molto importanti, per esempio a Bagnoli ha superato il 70% con risultati positivi anche per quanto riguarda la qualita’ del rifiuto conferito”. Numeri che fanno ben sperare l’amministrazione targata De Magistris. ”Come gia’ annunciato il nostro obiettivo e’ quello di estenderla – ha sottolineato nuovamente Sodano – ci eravamo posti come primo traguardo i 320 mila cittadini coinvolti, ma la gara da 8 milioni di euro per la fornitura di mezzi e attrezzature per estendere il porta a porta e’ andata deserta per ben due volte. Questo inevitabilmente rallentera’ la progressione: dunque – ha spiegato – abbiamo ragionevolmente fissato il primo traguardo intorno ai 230-240 mila abitanti”. Ad ogni modo, nella battaglia contro i rifiuti, tanti sono ancora i fronti aperti. A giudizio del vicesindaco di Napoli, infatti, ”ci sono nodi strutturali come quello degli impianti regionali di trattamento che, con la chiusura di Chiaiano e l’esaurimento a fine anno della discarica del Vesuvio, potrebbero creare le condizioni per una nuova forte criticita’ nei primi mesi del prossimo anno. In citta’ – ha aggiunto nuovamente – e’ inoltre aperto il dibattito sull’inceneritore nella zona orientale di Napoli al posto del quale a nostro avviso sarebbe preferibile pensare a un impianto per il trattamento della frazione umida che vale il 40% dei rifiuti totali napoletani e di cui la citta’ e’ priva. Per scongiurare nel medio periodo nuove emergenze – ha chiosato Sodano – stiamo comunque attendendo le autorizzazioni per il trasporto via nave di rifiuti verso l’Olanda, 4.000-5.000 tonnellate a settimana per il prossimo anno e mezzo”.