Gli agricoltori di Acerra, compresa nella “Terra dei Fuochi”, si mettono a nudo per protesta su cartelloni pubblicitari. L’ iniziativa – anticipata dal quotidiano “Il Mattino” – è contro il danno d’ immagine subito dalla campagna mediatica sull’ inquinamento dei terreni agricoli che sarebbe stato prodotto dagli sversamenti illegali di rifiuti. Gli imprenditori agricoli, riuniti nell’ associazione “Ari.Amo”, denunciano perdite per 18 milioni di euro nel 2013. Da metà marzo – annuncia Filippo Castaldo, 49 anni, presidente dell’ associazione – i produttori agricoli di Acerra inseriranno nella campagna pubblicitaria anche il Qr Code, che permetterà ai consumatori, grazie a un progetto della Regione Campania, di controllare la tracciabilità dei prodotti acquistati. ”Lo faremo per dimostrare che i nostri prodotti sono sani – aggiunge Castaldo – siamo stati nelle piazze, e nei prossimi giorni saremo nelle scuole di Scampia. I continui attacchi mediatici ci fanno male, oltre che moralmente, anche economicamente. La maggior parte di noi coltiva terre che sono state tramandate da generazioni, e sappiamo che cosa coltiviamo e dove”. Castaldo lancia un nuovo appello per conoscere l’esatta mappatura delle terre risultate inquinate nel decreto Terra dei Fuochi. ”Solo così potremo rassicurare definitivamente gli acquirenti. Ad Acerra si parla di uno 0,04 per cento di particelle inquinate, ma vogliamo sapere quali sono. Le aziende stanno cominciando a fidarsi nuovamente e a tornare sul territorio, ma le perdite ci sono, perchè molti vogliono i prodotti sotto costo, e chi ci rimette siamo sempre noi”. Anche Castaldo si spoglierà per la campagna con manifesti 6×9. ”Sono il presidente dell’associazione e quindi sarò il primo. Nei prossimi giorni in una riunione sceglieremo i ‘modelli’ da utilizzare per le foto”.