NAPOLI – E’ allarme donazioni di rene in Campania, troppe persone negano il consenso all’espianto degli organi. Mentre a livello nazionale il fenomeno è calato dal 29% al 26%, in Campania il trend è inverso e costantemente in aumento. Nei soli ultimi due anni i familiari dei potenziali donatori che hanno risposto no all’espianto sono passati dal 41% al 43%.
Cifre da capogiro che mettono in crisi tutto il sistema con conseguenze gravi per la salute dei pazienti e per le casse del Sistema sanitario. “In Campania e al Sud Italia in generale – dice il dirigente medico in Negfrologia dell’Università Federico II, Rosa Carrano – c’é purtroppo un problema di tipo culturale, c’é il culto del corpo e della sua conservazione anche da morto. Eppure ci sono 1.200 persone nella sola Campania che aspettano un organo e considerando che un anno di dialisi equivale a 5 anni di vita normale è urgente invertire questa tendenza”. Secondo i numeri del dipartimento di Nefrologia dell’Ateneo federiciano diretto da Stefano Federico, a soffrire di una malattia renale è il 10% della popolazione italiana, un esercito di 6 milioni di persone, 750.000 solo in Campania. Il loro destino, nella migliore delle ipotesi, è la dialisi in attesa di un trapianto. “E’ fondamentale – dice la Carrano – la prevenzione e la cura precoce con il sostegno degli specialisti del settore. Più in generale però deve cambiare l’organizzazione della rete trapiantologica. Non si può ragionare solo su numeri e statistiche. E’ risaputo, per esempio, che sono diminuiti gli organi espiantati da donatori giovani e adesso l’età media del rene è più alta. Per valutarne al meglio la funzionalità dell’organo non basta più solo il chirurgo, ma c’é bisogno del nefrologo”. Sono 50.000 le persone attualmente in trattamento, aumentate negli ultimi 10 anni del 22%, e 9.000 i nuovi casi all’anno. Solo in Campania in 1.200 sono in lista d’attesa per un trapianto. La spesa per i dializzati in Italia è di 2,25 miliardi di euro all’anno, quasi il 3% dell’intero budget della Sanità, solo in Campania è di circa 130milioni. In media un paziente dializzato costa 50.000 euro all’anno a fronte di uno trapiantato che ne costa 15.000. “E’ un monito – dice la Carrano – innanzitutto per i medici di medicina generale che devono diffondere tra i loro pazienti la cultura della donazione. E’ poi fondamentale il medico rianimatore che una volta identificato un potenziale donatore deve prendere contatto con i familiari e aiutarli in questa decisione”.