E’ stata presentata oggi, nella sede dell’Unione Industriali di Napoli, Prosud, la Fondazione per la prevenzione e la ricerca oncologica nel Sud Italia. All’incontro sono intervenuti il presidente della Fondazione Vincenzo Mirone, ordinario di Urologia Università Federico II,
Antonio Mancino, membro del Consiglio Direttivo di Prosud, Aldo Masullo, professore emerito di Filosofia morale Università Federico II, Gerardo Marotta, presidente Istituto Italiano di Studi Filosofici e il presidente della commissione Sanità dell’Unione Industriali di Napoli, Giovanni Severino. La neonata Onlus, nata grazie anche alla generosa donazione dei coniugi Aldo e Maria Iacometti, si propone di promuovere e sostenere, nel Meridione d’Italia, lo sviluppo della ricerca scientifica e clinica nel settore oncologico, con particolare riguardo alle problematiche del tumore alla prostata. È dimostrato infatti che nel Sud del paese esiste ancora oggi una scarsa cultura della prevenzione, rispetto alla popolazione del Nord Italia. I dati, inoltre, attestano un forte gap qualitativo in termini assistenziali tra Mezzogiorno e Settentrione, esemplificato dalla ridotta disponibilità di tecnologie di ultima generazione. Dunque, un quadro fortemente svantaggiato, che produce come conseguenza una più alta incidenza letale di neoplasie nelle regioni meridionali e una consistente migrazione sanitaria verso le più attrezzate strutture del Centro Nord. Dopo il saluto di Giovanni Severino, presidente della commissione Sanità dell’Unione Industriali di Napoli, che ha sottolineato il valore umano, etico e medico dell’iniziativa, è intervenuto Antonio Mancino, il quale, sensibilizzato dalla propria vicenda personale, ha ricostruito il suo contributo alla nascita della Fondazione ripercorrendo la propria esperienza all’interno del progetto, innescata dal contatto col professor Mirone: «Il professore – ha spiegato Mancino – mi confidò il suo desiderio di dar vita ad una fondazione, finalizzata a sostenere nel Sud la ricerca scientifica e clinica in oncologia, con particolare riguardo al tumore alla prostata. Fui subito disponibile. Ne nacque una fase di contatti, di ricerca dei fondi, di progettualità che in capo a 3 mesi condusse alla costituzione di Prosud. Un piccolo miracolo reso possibile anche dal contributo concreto e altruista di Aldo e Maria Iacometti che da sempre dedicano la propria vita all’impegno solidale e che oggi, a giusto titolo, sono con Mirone tra i fondatori del sodalizio». Il punto su prevenzione e assistenza oncologica e un profilo tecnico della nuova iniziativa sono stati, poi, forniti dal presidente della Fondazione, il professor Vincenzo Mirone, che ha evidenziato come, tra le carenze strutturali della lotta alle neoplasie, ci sia la mancanza di un adeguato monitoraggio della patologia in questione, a cominciare dai «registri tumori della popolazione» che coprono solo un quarto del territorio italiano. «Mentre il Nord, inoltre – ha puntualizzato Mirone – è coperto al 50,2% e il Centro al 25,5%, il Meridione e le isole appaiono in forte ritardo con il loro 23,7%. In particolare, il Sud, sul fronte del tumore alla prostata, soffre di due gap: il primo è di tipo diagnostico perché nel Mezzogiorno c’è un minor numero di diagnosi di carcinoma prostatico (-44%) rispetto al Nord e una maggiore mortalità (+2%), circostanze queste che riflettono un più elevato sommerso della patologia nel Sud Italia. Si è dunque in presenza di controlli ampiamente insufficienti nei confronti di un avversario che è il tumore più frequente tra i maschi ed è il secondo più mortale. Un’incidenza letale dovuta anche al fatto che, ad eccezione degli stadi avanzati, è asintomatico: di qui l’indispensabilità di uno screening e di una diagnosi precoci per individuare il tumore agli inizi. La verifica è triplice: esplorazione digito-rettale, esame PSA e, talvolta, ecografia prostatica. Ma, a differenza delle donne, educate alla prevenzione, gli uomini sono ancora restii a sottoporsi agli esami diagnostici. L’altro gap – ha proseguito Mirone – è terapeutico, soprattutto a causa del deficit di tecnologia robotica, accusato negli ospedali del Meridione: con la grave ricaduta di una forte migrazione sanitaria». Questo lo scenario che la Fondazione intende contrastare. Mirone ne ha indicato poi gli step operativi: «Creazione di un database dei tumori prostatici nel Meridione per ottenere un quadro epidemiologico attendibile. Insediare degli osservatorii clinici sul territorio, finalizzati a screening e prevenzione: il primo sarà al Cis di Nola, dedicato ai dipendenti della struttura. Acquisizione nelle strutture sanitarie pubbliche del Sud di tecnologia all’avanguardia, come quella robotica. Infine – ha concluso Mirone – campagne di divulgazione nel territorio sull’importanza della prevenzione: tra gli obiettivi, ad esempio, l’istituzione, dal 19 marzo 2013, della “Giornata Prosud per la prevenzione”, in coincidenza con la Festa del papà». I risvolti etici e sociali della neonata Fondazione sono stati, infine, lucidamente individuati dal filosofo Aldo Masullo: «Prosud esprime un sentimento nuovo del Meridione, quello di non essere il solito maltrattato che chiede aiuto a chi lo ha danneggiato, ma che anzi con maturità decide di uscire dal suo stato di inferiorità, mobilitando le sue intelligenze e le sue risorse di coesione. Ma Prosud – ha aggiunto Masullo – è anche un appello alle forze produttive locali della conoscenza e dell’economia ad uscire dal proprio sterile isolamento per farsi guida della società meridionale con il doppio obiettivo di una reale autonomia. Prosud, quindi, secondo i suoi fondatori e i relatori, è la risposta operativa al divario tra le due metà del paese: una fondazione del Sud per il Sud.