In Italia, per la prima volta, e’ stato osservato che il virus influenzale H1N1, responsabile della cosiddetta influenza A, non ha colpito gli epiteli delle vie respiratorie o dell’apparato gastroenterico, ma quello cardiaco e del pericardio.
Lo studio, relativo ad una bambina di 11 anni, deceduta lo scorso anno, e’ stato presentato ai Seminari di Erice sulle ‘Emergenze Planetarie’ da Franco Buonaguro dell’Istituto nazionale dei tumori ”Pascale” di Napoli. ”Non senza sorpresa – ha detto il ricercatore – abbiamo appurato che i polmoni della piccola paziente non erano stati intaccati dal virus che, per ragioni ancora sconosciute, ha, invece, prediletto il muscolo cardiaco”. Nel mondo sarebbero cinque i casi in cui il virus H1N1 si sarebbe comportato in modo anomalo. Per Buonaguro ”l’importanza dell’osservazione e’ rilevante in campo clinico: qualsiasi medico, infatti, dinanzi ad un paziente con un’influenza, seppur severa come quella provocata dal virus H1N1, concentra l’attenzione sugli organi tipicamente colpiti, tralasciando, altri possibili bersagli”. Anche se sono disponibili pochissimi dati, la scoperta che il virus H1N1 ha colpito organi diversi da quelli che tradizionalmente colpisce ”lascia ipotizzare – spiega Buonaguro – che un comportamento analogo possano avere anche i comunissimi virus influenzali stagionali”. La scoperta apre ”una riflessione ampia”, conclude il ricercatore: fino a pochi mesi fa si sapeva, infatti, che i muscoli fossero esenti da danni. Tant’e’ che, ad esempio, quando scoppio’ il caso della variante umana del morbo della mucca pazza, venne vietata, per un periodo, la vendita della ”fiorentina” (dove la carne e’ attaccata all’osso), ma si continuo’ a vendere il resto. Adesso, l’acquisizione di questa nuova consapevolezza, anche se esistono pochi dati, apre nuovi scenari. ”Non bisogna creare allarmismi – dice Buonaguro – ma e’ doveroso ed opportuno rendere, correttamente, noto quanto e’ oggi a nostra conoscenza”.