I contagi crescono anche se in percentuale minore rispetto a qualche settimana fa. Nell’ultima settimana l’incremento è stato del 13% rispetto ad un mese fa che aumentavano del 50%. Il picco dei contagi potrebbe quindi raggiungersi a Natale. Tutto merito delle vaccinazioni che hanno ripreso a correre ed è molto importante che nelle ultime settimane ci sia stata una forte ripresa delle prime dosi. Diminuiscono i No vax anche perché qualche autorevole esponente di questa categoria che ha intasato per mesi alcune trasmissioni televisive, è finito intubato o peggio. Cresce anche il tasso di occupazione delle terapie intensive che supera l’8% anche se non desta preoccupazione. Il picco dei contagi che potrebbe raggiungersi a Natale per poi ridiscendere lentamente, obbligherà alcune regioni a passare in zona gialla. Per ora solo il Molise è considerato a basso rischio, mentre la Calabria è già in area gialla per aver anche superato la soglia di allerta nella occupazione delle terapie intensive. Oltre alla Calabria, che da lunedì sarà in zona gialla, una percentuale oltre la soglia del 10% la superano il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, le Marche, il Veneto e le province di Bolzano e Trento. Friuli e provincia di Bolzano sono le più a rischio per il grado di occupazione dei reparti di area medica. Sarà quindi un Natale ancora diverso ma non certo uguale a quello dello scorso anno quando eravamo ancora alle prese con divieti di spostamenti, coprifuoco sino alle 22, limiti alle tavolate e una serie di restrizioni nelle città che danneggiarono non poco le vendite natalizie. Quest’anno, oltre al ritorno dell’obbligo della mascherina all’aperto nelle strade più affollate del centro, ci si muove liberamente anche se si finisce in zona gialla grazie al Green pass. Dispositivi di protezione e il rispetto delle regole sul distanziamento, permetteranno di muoversi a tutti senza problema. A patto però di essere vaccinati.