Tornerà a casa nei prossimi giorni e, da Battipaglia (Salerno) spererà, ancora, nel multitrapianto che gli occorre per avere una vita quanto più normale possibile. Emanuele Scifo, l’infermiere di Battipaglia, volato negli Stati Uniti, al Jackson Memorial Hospital di Miami con la speranza di essere operato, dovrà tornare a casa senza sottoporsi al multitrapianto. Purtroppo, al termine delle analisi alle quali è stato sottoposto, i medici statunitensi hanno valutato che per le sue condizioni non fosse possibile essere inserito nella lista trapianti. In Italia tornerà a essere seguito dai medici del Sant’Orsola di Bologna, in attesa di un donatore. Emanuele, 33 anni, ha bisogno di un trapianto multiplo: stomaco, duodeno, pancreas, milza, intestino tenue e crasso. Sono 40 i casi in tutto il mondo, e il suo è l’unico in Italia. E’ affetto da tre diverse patologie: pseudostruzione cronica, angiodisplasia ileale diffusa e gastroparesi totale. Si nutre con l’alimentazione parenterale, una sacca alla quale deve restare legato 12 ore ogni volta. L’alternativa sarebbe stato il trapianto in America, il cui costo è di 1 milione di dollari. Una somma che è stata messa a disposizione dall’Asl di Salerno, attraverso una delibera d’intesa con la Regione Campania, alla quale vanno ad aggiungersi i fondi che Emanuele ha raccolto con eventi di beneficenza. Non manca molto al traguardo fissato dagli americani, circa 400mila euro che Emanuele è riuscito a recuperare con le raccolte di beneficenza, attraverso l’associazione ‘Una corsa contro il tempo per Emanuele onlus’. L’associazione continuerà il suo operato per sensibilizzare alla donazione degli organi e per aiutare malati che hanno bisogno di sostegno morale e materiale. Nei giorni successivi al rientro in Italia sarà organizzata una conferenza stampa nella quale Emanuele comunicherà i suoi programmi per il futuro.

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