SALERNO – Si chiama ‘No al Petrolio’ il comitato spontaneo costituitosi nel Vallo di Diano (Salerno) con l’obiettivo di opporsi al progetto di realizzazioni, in otto comuni del territorio, di sondaggi petroliferi da parte della compagnia petrolifera Shell. Al neo comitato hanno aderito cittadini, diverse associazioni culturali e sociali ed ordini professionali.
Il progetto, secondo il comitato, rappresenta ”un grave pericolo per l’ambiente e per i circa 70mila residenti nei 14 comuni valdianesi, tutti ricadenti nell’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano o in zona contigua”. In una nota, il comitato, nel plaudire alla decisione unanime dei sindaci del territorio di opporsi al progetto, definisce il piano ”economicamente inconsistente ed in conflitto con lo sviluppo raggiunto dal territorio”. In un altro passaggio contenuto nella nota diffusa dal comitato si evidenzia che” la malaugurata presenza di pozzi nel Valdiano comporterebbe un grave danno per l’esistente tessuto di aziende agricole, zootecniche, di trasformazione di prodotti della terra e di imbottigliamento delle acque minerali e per le attivita’ turistiche”. ‘Bisogna guardare alle fonti di energia alternativa soprattutto in una zona come il Vallo di Diano a vocazione prevalentemente turistica ed agricola, patrimoni questi ultimi che bisogna assolutamente salvaguardare”. Lo ha detto Grazia Francescato, del coordinamento nazionale di Sinistra ecologia e liberta’, intervenendo a Sala Consilina (Salerno) nell’ambito dell’incontro organizzato da Sel del Vallo di Diano sul tema: ‘No petrolio nel Vallo di Diano’ al quale hanno partecipato, fra gli altri, Michele Ragosta, della presidenza nazionale di Sel, Erminia Pinto dell’Assemblea nazionale Sel e Ottavio Romanelli dell’Assemblea provinciale del partito. ”Gia’ 15 anni fa – ha affermato Francescato – scesi in campo contro la compagnia petrolifera Texaco che voleva realizzare insediamenti petroliferi nel Valdiano. Anche oggi dico no alle perforazioni petrolifere in questo comprensorio dove il petrolio creerebbe soltanto danni economici ed ambientali e nessun beneficio per le popolazioni”. Nel corso dell’incontro i rappresentanti di Sel si sono detti, dunque, contrari all’istanza avanzata dalla compagnia petrolifera Shell di effettuare sondaggi petroliferi nell’area valdianese denominata Monte Cavallo ricadente nei territori di otto comuni. In particolare i sondaggi petroliferi dovrebbero essere effettuati in un’area di circa 8mila ettari, area, tra l’altro, e’ stato sottolineato nel corso dell’incontro di oggi, interamente protetta dall’Ue in quanto individuata come Sito di interesse comunitario (Sic)