Gli alunni delle elementari vaccinati o guariti da meno di 120 giorni potranno rimanere in classe anche con due casi positivi. Proprio come succede alle medie e alle superiori per i ragazzi dai 12 anni in su. È uno dei cambiamenti ai quali si sta lavorando ai ministeri della Salute e dell’Istruzione su richiesta delle Regioni. Ed è anche una delle richieste principali portate avanti in queste settimane dalle famiglie che, attraverso una petizione attivata su Change.org, hanno chiesto una revisione del decreto per equiparare anche alle elementari le misure per coloro che hanno concluso la vaccinazione o che abbiano lo status di guarito. Niente Dad, dunque, per i bambini vaccinati o che hanno avuto il Covid: quando ci saranno due casi positivi potranno rimanere a scuola, mentre i bimbi non vaccinati andranno in quarantena. Finora questa norma non era stata applicata nella fascia 5-11 anni a causa del basso numero di vaccinazioni tra i bambini, numero che però sta crescendo: ieri la percentuale di quanti hanno ricevuto la prima dose è arrivata al 28,5%, cioè è stato superato il milione di somministrazioni.Ma questo non è l’unico cambiamento chiesto dalle Regioni per semplificare le norme sulla scuola. Un’altra delle richieste riguarda il rientro in classe: niente più tampone per tornare a scuola finito il periodo di quarantena. E proprio sulla quarantena la speranza è che si riduca il tempo previsto per i vaccinati da 10 a 7 giorni. L’associazione di famiglie “Priorità alla scuola” chiede di ridurre la durata della quarantena, per far sì che la Dad duri meno, e di aumentare il numero di casi che portano una classe in didattica a distanza. Al momento ne bastano uno alla materna, due alle elementari e tre dalle medie in poi. E proprio riguardo ai più piccoli, della cosiddetta fascia 0-6, si sta sollevando un nuovo problema. Visto che non sono vaccinati, con un solo positivo in classe finiscono tutti a casa. Ma coloro che sono appena guariti rischiano di finire nuovamente in quarantena, magari pochi giorni dopo essere rientrati a scuola. In questo modo, alcune classi rischiano di non riaprire per settimane, i bimbi di restare continuamente a casa: con tutti problemi che questo comporterebbe ai genitori costretti a chiedere smart working o congedi parentali.