Duecentomila profughi in fuga dalle bombe sono attesi tra Napoli e provincia nelle prossime settimane. Secondo l’ultima stima il flusso dei cittadini ucraini sarebbe in aumento. Mille sono già arrivati e più di 750 arriveranno ad ore nelle regioni del Sud. Tra le iniziative in campo c’è quella del Comune, che metterà a disposizione un padiglione della Mostra d’Oltremare per la raccolta di farmaci da donare all’Ucraina. Contestualmente si cercano spazi in zona piazza Garibaldi per affiancare il Consolato ucraino di Napoli oramai al collasso. Negli uffici del centro direzionale ci sono un computer e poche stanze. Con il passare dei giorni sta diventando impossibile gestire gli arrivi. Ieri in prefettura si è svolto un incontro per fare il punto della situazione sulle misure di accoglienza. Sono oltre 500 i profughi registrati dalla polizia in diverse zone della provincia di Napoli. Altri 450 sono invece passati per Capodichino, giunti a Napoli in aereo. Secondo il console Maksym Kovalenko ce ne sono altri 750 in arrivo nelle prossime ore verso la Campania e probabilmente verso le altre regioni del Sud. È stato affrontato anche il tema dei minori. Quelli non accompagnati da parenti fino al quarto grado non possono andare nelle famiglie. Eventuali casi andranno gestiti dalla Procura per i minorenni, che ha chiesto di coinvolgere anche il Garante dei minori. L’ex rettore ha invece sollecitato il prefetto Claudio Palomba affinché si organizzi una sorta di “gerarchica”, per comprendere i compiti di ognuno dei soggetti coinvolti. L’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese ha ribadito la scala di priorità per l’inserimento dei profughi all’interno delle strutture: prima quelle ecclesiastiche e le comunità accreditate, poi eventualmente le famiglie. Sono oltre 300 le strutture, tra enti religiosi e spazi comunali, che possono accogliere i minori.
Il Comune di Napoli, accogliendo la richiesta del Consolato, sta predisponendo in queste ore un padiglione della Mostra d’Oltremare per raccogliere i medicinali da inviare in Ucraina. Verrà utilizzato come deposito e centro di smistamento. Da Fuorigrotta partiranno i camion con i medicinali da trasportare ai confini con l’Ucraina: in Romania e Polonia. Intanto il Consolato dovrà gestire un’altra difficoltà alle porte. Gli uffici del consolato sono modesti e con la mole di casi da gestire è necessario trovare altri spazi, sempre in zona Garibaldi, come richiesto da Kovalenko. Tra le oltre 1200 offerte arrivate attraverso l’apposito form sul sito del Municipio, 922 riguardano la disponibilità di alloggio, 829 sono privati. Ci sono poi anche 13 alberghi, 30 strutture extra-alberghiere, 26 conventi, 24 Comunità. Per un totale di 1356 posti letto disponibili. «La maggior parte delle offerte – evidenzia Trapanese – arriva da privati, ma anche da b&b, enti ecclesiastici e conventi». Domenica, quattro donne con i propri bambini sono state accolte nel santuario Madonna dei Lattani a Roccamonfina, in provincia di Caserta. «Stiamo privilegiando – incalza l’assessore – le strutture riconosciute e accreditate. Poi partiamo con i privati». Poi Trapanese fa il punto sugli arrivi: «Abbiamo superato le 500 persone in 3 giorni. Sono tutte mamme con bambini. Tra Napoli e provincia si sono circa 37mila residenti ucraini». Intanto l’assessore ieri ha incontrato in una struttura di via Mario Pagano, alle spalle di piazza Cavour, suor Mariagrazia Maglio e don Gennaro Pagano, che hanno messo a disposizione una casa che al momento ospita cinque persone: tre bambini e due mamme. I piccoli Matteo, Zaccaria e Luba, tutti tra gli 11 e i 13 anni, trascorrono le giornate correndo e giocando, cercando di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra. Come chiesto dal Governo, palazzo Santa Lucia sta istituendo l’Unità di crisi per gestire l’emergenza profughi. «La previsione di oggi è che ci sarà un aumento nei prossimi giorni del flusso di arrivo di persone dall’Ucraina» fa sapere il direttore generale della Protezione civile in Campania Italo Giulivo nel corso della sua visita al residence dell’Ospedale del Mare. «Al momento sappiamo che la popolazione ucraina vaccinata è del 35%» afferma invece il direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. Ieri l’Asl partenopea ha effettuato otto dosi di vaccino per adulti e quattro per bambini e in queste ore sta verificando con tamponi e lettura dei documenti sanitari la situazione dei circa 100 profughi ospitati al residence di Ponticelli. Sempre ieri in Consiglio regionale si è osservato un minuto di silenzio e approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a rappresentare in ogni sede la posizione in favore della pace.