Contagi record in città: hanno superato i 2mila nuovi casi (2.127) le nuove infezioni registrate ieri a Napoli. La variante Omicron, in base ai sequenziamenti virali effettuati al Cotugno, circola ormai per il 50 dei casi sul territorio e provoca il 25 per cento degli ospedalizzati. A spaventare è la grande mole di sintomatici (469 ieri) di cui una quota fatalmente ha bisogno di cure ospedaliere (5 ieri, 20 l’altro ieri, 8 tre giorni fa, 11 il giorno di Natale). Nonostante questa nuova variante provochi meno casi gravi rispetto alla Delta si rischia l’ingorgo. Ad andare in difficoltà sono soprattutto le aree dei pronto soccorso dove l’onda si sovrappone agli afflussi record dei pazienti ordinari che arrivano per ictus, infarti e altre cause cliniche. Sullo sfondo la cronica carenza di personale. E così anche la rete dei medici di famiglia rischia di andare a sbattere e segnala una crescente pressione che, a questi ritmi, potrebbe segnare il tracollo delle possibilità di cura a domicilio. Un iperafflusso che ieri ha costretto il pronto soccorso del Cardarelli a sospendere le attività dei codici verdi e gialli riservando gli accessi ai soli codici rossi in immediato pericolo di vita. Ad aggiungere ulteriore caos nella prima linea del presidio collinare la riattivazione di nuovi posti Covid in pronto soccorso con lo svuotamento del reparto di Osservazione breve. Quest’ultimo torna ad essere la prima tappa del percorso per i pazienti positivi che giungono in pronto soccorso. I 90 malati non Covid che ieri risultavano ricoverati in Obi sono stati pertanto dirottati in parte nei reparti specialistici e in parte sistemati nel grande stanzone prospiciente l’area di primo intervento. Uno scenario che si inserisce in scia con la richiesta dell’unità di crisi regionale di riattivare le aree Covid in tutti gli ospedali a cui la Asl Napoli 1 ha già dato seguito con la riattivazione, come Covid Hospital, del Loreto Nuovo che da lunedì 3 gennaio riaccende i motori con 50 posti letto dedicati. Il Cardarelli, con i posti Covid già attivi nel padiglione M (ex intramoenia), sale così a circa 100 posti Covid di cui 35 occupati (6 in terapia intensiva e 29 in degenza) con soli due posti di rianimazione ancora liberi.