Non una semplice punizione ma un vero e proprio agguato. Sarebbe questo il contesto in cui è avvenuto il ferimento di Nicola Notturno, incensurato classe 2003, figlio del boss detenuto Vincenzo, quest’ultimo indicato come uno dei principali esponenti dei cosiddetti scissionisti di Scampia. L’episodio, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, sarebbe avvenuto intorno alle 16 di questo pomeriggio nella zona nota come Chalet Bakù, una delle roccaforti della famiglia Notturno e tra le principali piazze di spaccio della periferia nord. Pochi i dettagli trapelati sulla dinamica del raid. La vittima, a quanto pare, sarebbe stata affrontata dai suoi aggressori che, per motivi non ancora chiari, avrebbero esploso diversi colpi di pistola, due dei quali hanno raggiunto Notturno ad una spalla e agli arti inferiori. Immediatamente soccorso, il ragazzo, è stato trasportato all’ospedale Cardarelli dove, dopo le prime cure, è stato ricoverato per ulteriori accertamenti. Fortunatamente, le sue condizioni, secondo la prognosi, sono state giudicate tali da non far temere per la sua vita. Nel frattempo, sul luogo della sparatoria, sono arrivate le volanti del commissariato ‘Scampia’ e gli uomini della Squadra Mobile, incaricati di far luce sull’accaduto.
Un episodio che riaccende i riflettori delle forze dell’ordine sul quartiere teatro di sanguinose faide e che, non è escluso, possa ridisegnare, ancora una volta, la geografia criminale dell’area. Non si esclude, infatti, che quanto accaduto possa essere l’ennesimo segnale che l’astro dei Notturno sta tramontando. Il sodalizio, dopo essere uscito sconfitto dalla violentissima guerra con la Vanella Grassi e i suoi alleati, ha subito diversi altri rovesci. Innanzitutto, la decisione di Gennaro Notturno, fratello di Vincenzo e suo alter ego alla guida del sodalizio, di collaborare con la giustizia. Decisione che ha rappresentato un vero e proprio terremoto per gli assetti criminali degli scissionisti in quanto ha fornito importanti indicazioni su numerosi delitti e, soprattutto, sugli affari della cosca. Non solo. Poco tempo dopo il clamoroso pentimento, Nicola Notturno, figlio di un altro padrino del clan, Raffaele, è stato ammazzato sotto casa da sicari rimasti ancora ignoti. Un omicidio, quello di ‘o chiatto, questo il soprannome della vittima, che sarebbe stato deciso dai nuovi vertici della scissione a causa del comportamento del giovane ras, indicato come una testa calda e, soprattutto, troppo ambizioso. Indagini, quelle sull’episodio di oggi pomeriggio, che, però, potrebbero arrivare ad una svolta immediata. Due soggetti, infatti, sarebbero stati portati in commissariato e sottoposti alla prova dello ‘Stube’, esame previsto per appurare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo. Ad ogni modo non è chiaro se si tratti di soggetti collegati, in qualche modo, al ferimento del giovane Notturno.