Permane la situazione di emergenza idrica in provincia di Avellino dove proseguono interventi di riparazione e manutenzione dopo i guasti ad adduttrici principali che per giorni hanno lasciato ovunque i rubinetti a secco. Le criticità persistono nell’Arianese, dove dopo quattro giorni è tornata l’erogazione nelle frazioni rurali, in particolare nella frazione Creta di Ariano Irpino, dove nei giorni scorsi una frana aveva tranciato 300 metri della rete adduttrice: l’emergenza è stata superata dopo giorni attraverso un by pass sulla rete, in attesa che comincino i lavori di riparazione dell’adduttrice preceduti però dai lavori di messa in sicurezza del tratto interessato dalla frana. Al lavoro in quasi tutto il territorio provinciale, i 113 operai dell’Alto Calore, impegnati soprattutto oggi nel Montorese e nel Solofrano. Sono numerose le frazioni di Montoro, la terza città irpina per popolazione dopo Avellino e Ariano Irpino, da giorni senz’acqua. Esasperati cittadini e titolari di aziende agricole che stamattina hanno chiesto l’intervento delle autobotti in numero e quantità sufficienti per gli usi potabili e per le necessità agricole e delle stalle. Esasperazione sfociata in tensione palpabile nei giorni scorsi quando un operaio dell’Alto Calore ha subito il tentativo di aggressione da parte di un cittadino mentre su un altro versante monta la polemica politica che mette nel mirino le gestioni presente e passate dell’Alto Calore, oggetto peraltro di una inchiesta della Procura della Corte dei Conti per 200 mila euro pagati negli anni scorsi per la produzione di un film che celebrava il 75esimo anniversario della fondazione dell’Ente. Intanto, anche nelle zone dove il servizio è stato ripristinato, proseguiranno le chiusure notturne programmate dalle ore 21 alle ore 6 del mattino, dalle quali sono però esclusi ospedali e case circondariali.

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