SAN MARTINO VALLE CAUDINA – Intorno alle ore 10:00 di questa mattina, corso di un servizio teso alla prevenzione e repressione dei reati in genere, la pattuglia automontata della Stazione Carabinieri di San Martino Valle Caudina è transitata
lungo quella via Fontana Aragona, nelle immediate vicinanze del cimitero comunale, notando un’autovettura di tipo utilitario, parcheggiata nelle immediate adiacenze della pubblica strada, con lo sportello lato passeggero aperto. Vista l’insolita circostanza e al fine di verificare se tutto fosse in ordine, i militari si sono avvicinati alla macchina, notando dapprima una bimba di tenerissima età che stava giocando con delle macchinine sul cruscotto dell’autovettura e scorgendo poi la presenza di una donna, seduta sul sedile passeggero ma di fatto piegata sul conducente e intenta a compiere ovvi atti sessuali. Fatto rivestire l’uomo, i carabinieri hanno condotto tutti e tre gli occupanti dell’autovettura presso i loro uffici, nella caserma di San Martino Valle Caudina, generalizzando l’uomo in un pensionato di 70 anni della provincia di Benevento, coniugato e senza precedenti penali, e lei in una nomade di origine rumena di appena 29 anni.
La bambina, di soli 2 anni e mezzo, era la figlia della nomade. Sentiti in merito alla loro presenza in quel luogo e a ciò che stavano facendo, l’italiano ha riferito con molta semplicità che stava transitando, alla guida della sua autovettura, per le strade di San Martino, diretto verso casa, quando all’improvviso si sarebbe stato fermato lungo la strada a causa della presenza della donna, con una bimba molto piccola nel passeggino, intenta a fare l’autostop. Inteneritosi da tale visione – secondo il racconto dell’uomo – le faceva accomodare in auto, con l’intenzione di accompagnarle alla (vicina) stazione ferroviaria di San Martino Valle Caudina. Durante il viaggio, l’uomo avrebbe proposto alla donna nomade di compiere degli atti sessuali in cambio di denaro (appena 30,00 euro) e, visto che questa aveva acconsentito, si erano diretti nei pressi del cimitero comunale Terminato di raccogliere le dichiarazioni dell’uomo, per quanto solo in parte credibili, tanto lui quanto la donna rumena sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per il reato di atti osceni in luogo pubblico, aggravato dalla presenza di minori incapaci di intendere e di volere.