Nella nottata di ieri, ad Avella i Carabinieri della Compagnia di Baiano, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per incendio doloso, un pregiudicato 39enne del posto sorpreso, nel dare fuoco all’ autovettura di una ragazza 29enne, con la quale da qualche tempo, aveva una relazione sentimentale, che la stessa donna aveva deciso di interrompere da qualche giorno. In particolare i militari della Stazione Carabinieri di Avella, nel transitare lungo una delle strada del paese, in una frazione abitata, hanno notato improvvisamente un soggetto che correva a piedi. I militari insospettiti dall’ anomalo comportamento nel cuore della notte, sono scesi dall’ autovettura di servizio, ed hanno inseguito per qualche centinaio di metri la persona in questione, bloccandolo poco dopo. Nella stessa circostanza, ritornando in dietro, gli operanti si accorgevano di alcune fiamme che stavano avvolgendo rapidamente un’ autovettura parcheggiata vicino ad una palazzina. Nell’ immediatezza uno dei carabinieri con grande prontezza e coraggio, prima che la situazione precipitasse in ben più gravi conseguenze, con mezzi di fortuna riusciva a domare le fiamme. Dopo aver messo l’ automezzo in sicurezza, nel corso di un primo sopralluogo, nelle vicinanze si rinveniva una bottiglia parzialmente combusta, contenente del residuo di liquido incendiario, a dimostrazione dell’ origine dolosa dell’ incendio. I carabinieri associando l’episodio della persona che fuggiva poco prima, con lo scoppio dell’ incendio, contestavano quanto accaduto al fermato e lo stesso poco dopo, ammetteva di essere stato l’ autore dell’ atto criminale, con lo scopo di intimidire la ragazza, con la quale aveva una relazione sentimentale da alcuni mesi, per costringerla a non troncare il rapporto. Il personaggio condotto in caserma per la sua identificazione e gli accertamenti del caso, veniva tratto in arresto, provvedimento del quale ne veniva data notizia alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore dott. Rosario Cantelmo. Al termine delle attività l’ arrestato veniva condotto in carcere.

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