É emergenza scolastica in provincia di Avellino, dopo il sequestro il 28 ottobre scorso da parte della magistratura dell’edificio che ad Avellino ospita la scuola media “Enrico Cocchia”, quasi 900 alunni, per mancanza dei requisiti anti sismici. Nell’inchiesta compaiono anche sei indagati, tra i quali il sindaco di Avellino, Paolo Foti, e l’assessore ai Lavori Pubblici, Costantino Preziosi, per omissione in atti di ufficio, e la dirigente scolastica, Gaetana Mauriello, nei confronti della quale si ipotizza anche il reato di depistaggio per aver taciuto del distacco di pezzi di intonaco dal solaio della palestra della scuola. Verso la chiusura anche due altri istituti di Avellino, il liceo artistico e scientifico “De Luca” e il liceo classico “Pietro Colletta”, frequentati complessivamente da quasi 1.500 studenti. Nel caso del “De Luca”, la stessa dirigente scolastica provinciale, Rosa Grano, sulla scorta della perizia fatta redigere dalla Provincia, che ha competenza su 58 istituti di istruzione superiore in provincia di Avellino, ha preannunciato stamattina, nel corso di un vertice con amministratori comunali e provinciali, la “necessità di provvedere entro il più breve tempo possibile” al trasferimento dei 900 studenti. Stessa sorte si prefigura per il liceo classico, per il quale nei giorni scorsi la Procura, diretta da Rosario Cantelmo, ha ordinato l’acquisizione di documenti in riferimento all’agibilità statica e anti sismica della sede scolastica. Altri controlli e perizie sono in corso presso numerosi istituti scolastici di Avellino e della provincia, soprattutto di quelli costruiti prima del 1980 ma anche di quelli edificati successivamente che però non sono stati adeguati alle più recenti norme anti sismiche. Intanto da oggi, 16 classi su 32 della scuola media sequestrata, a giorni alterni, verranno ospitate in un altro plesso scolastico del capoluogo, mentre nei prossimi giorni le restanti classi verranno trasferite presso altre strutture scolastiche già individuate.

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