AVELLINO – Bancarotta fraudolenta, ricettazione e falso: con queste accuse tre persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza in provincia di Avellino. Le ordinanze, una in carcere e due agli arresti domiciliari, sono state notificate all’alba a tre imprenditori di Prata Principato Ultra, Montemiletto e Venticano a conclusione di una indagine cominciata tre anni fa in seguito al fallimento di una società operante nel settore calzaturiero.
Gli investigatori del Nucleo Tributario diretti dal colonnello Mario Imparato, coordinati dal capo della Procura avellinese, Angelo Di Popolo e dal pm Maria Luisa Buono, hanno sequestrato beni per 500 mila euro, tra cui tre Ferrari, e hanno accertato false fatturazioni per 900 mila euro, recuperando ai fini della tassazione oltre quattro milioni di euro. Il meccanismo della frode, in cui compaiono altre sei persone indagate a piede libero, si articolava in tre fasi: attraverso un amministratore fittizio, a cui veniva corrisposto il dieci per cento dei proventi, gli effettivi gestori acquisivano commesse da una importante azienda calzaturiera con sede nelle Marche e attraverso bilanci fantasma riuscivano ad ottenere importanti linee di credito dagli istituti bancari. Nella seconda fase, i tre cominciavano ad indebitare la società fino a oltre sette milioni di passività sia attaverso l’accensione di finanziamento per l’acquisto di auto di lusso sia attraverso l’omissione di imposte e contributi previdenziali dovuti. Quindi procedevano allo svuotamento dei conti correnti e il trasferimento delle commesse ad un’altra società da essi stessi costituita destinata a succedere a quella pilotata verso il fallimento.