Una rete di spaccio di cocaina è stata smantellata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino che, in un’operazione scattata all’alba, con l’ausilio di unità cinofile, hanno eseguito nove ordinanze cautelari emesse dal Gip di Avellino. I provvedimenti sono stati adottati al termine di lunghe indagini avviate un anno fa e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino.
La cocaina – secondo i risultati delle indagini – proveniva dall’area del Napoletano ed era destinata a rifornire i locali più frequentati dell’Irpinia. A capo dell’organizzazione smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Avellino, vi erano un uomo di 42 anni e una donna di 49, entrambi residenti nel capoluogo irpino, raggiunti insieme ad altre sette persone da altrettante misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Avellino su richiesta della Procura, che ha coordinato le indagini. In particolare, tre indagati sono finiti in carcere, cinque agli arresti domiciliari e per una persona è scattato l’obbligo di dimora. Per un altro indagato, è in corso la notifica di un provvedimento restrittivo.
La coppia a capo della organizzazione acquistava la droga da un importante fornitore attivo nell’area napoletana, anch’egli identificato e destinatario di un provvedimento di custodia cautelare. Il gruppo operava con estrema prudenza, cambiando frequentemente telefoni cellulari e schede sim; nei contatti tra loro per quantificare le dosi da vendere, utilizzavano termini come “aperitivi”, “caffè”, “birra”. Tra le persone arrestate anche un giovane transessuale di Foggia che aveva preso in custodia sei grammi di cocaina cedutigli dalla donna. Per evitare l’arresto, i singoli spacciatori detenevano quantitativi di droga ridotti, in modo da configurare l’uso personale e sfuggire ai controlli.