Proseguono a ritmo serrato le indagini per individuare la persona che domenica pomeriggio ha abbandonato il bambino di quattro giorni in un vagone della linea ferroviaria Circumvesuviana fermo nella stazione di Baiano, in provincia di Avellino. Le indagini dei carabinieri, coordinate del pm della procura di Avellino, Teresa Venezia, il magistrato che era di turno il giorno del ritrovamento che ha aperto un fascicolo contro ignoti per maltrattamento e abbandono di minore, stanno acquisendo le testimonianze del personale in servizio nelle venticinque stazioni della tratta Napoli – Baiano con l’obiettivo di incrociarle con le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del convoglio per risalire a chi si è disfatto del bambino. Fonti dell’Arma e della stessa Procura avellinesi smentiscono categoricamente la notizia secondo la quale sarebbe stata individuata, e avrebbe anche un nome, la donna che ha abbandonato il neonato avvolto in una giacca di pigiama e in un panno da cucina, all’interno di una busta rigida lasciata sotto il sedile della carrozza. Tra le testimonianze raccolte dai carabinieri della Compagnia di Baiano (Avellino), si ritiene importante quella di un bigliettaio della Circum in servizio alla stazione di Avella (Avellino) che ha staccato il titolo di viaggio per Cicciano (Napoli) ad una donna, probabilmente marocchina, di 35-40 anni, visibilmente provata, che indossava il velo e un soprabito lungo di colore nero.

La donna, che secondo altre testimonianze sarebbe salita sul convoglio a Casalnuovo (Napoli), sarebbe quindi scesa ad Avella, la stazione che precede quella del capolinea di Baiano, dopo aver lasciato il bambino. Le telecamere la inquadrano mentre attende il treno per il ritorno che, causa il ritrovamento del bambino, era partito in ritardo da Baiano alla volta di Napoli. Ma gli investigatori battono anche altre piste, che ipotizzano anche la presenza di un uomo e comunque l’ipotesi che ad abbandonare il piccolo possa essere stata anche una persona diversa dalla madre. Intanto Carmine Francesco, come è stato chiamato dall’infermiera del ‘Moscati’ di Avellino che prestò i primi soccorsi, e dal ferroviere della Circum che ha voluto aggiungere il nome scelto da Papa Bergoglio per il suo pontificato, sta bene ed ha superato definitivamente i piccoli problemi di acidosi riscontrati al momento del suo ricovero dai sanitari del ‘Moscati’ di Avellino. Anche nella giornata di oggi, sono state numerose le telefonate giunte in ospedale da parte di chi si offre per adottare il bimbo ma se non dovesse presentarsi la madre entro i prossimi otto giorni, sarà il Tribunale per i minorenni a decidere sull’affidamento e la successiva adozione di Carmine Francesco.

 

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