La Guardia di Finanza di Ariano Irpino, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento, quattro persone, per reati che vanno dalla truffa all’indebita percezione a danno dello Stato, per un totale di 145. 698 euro. I denunciati percepivano da anni, pur non spettando loro, l’assegno sociale. Questa è una particolare forma di previdenza, che viene riconosciuta ai cittadini italiani, Comunitari ed extracomunitari, ed ai loro rispettivi congiunti, che abbiano compiuto 65 anni e si trovino in disagiate condizioni economiche, a prescindere dal fatto che abbiano versato contributi.
Requisiti fondamentali, sono la residenza effettiva ed abituale in Italia, e il soggiorno stabile e continuativo nel territorio del Paese. Tra i denunciati, vi era chi, una donna e un uomo, pur risultando risiedere in provincia di Avellino, viveva, per la gran parte dell’anno, in Venezuela. La situazione, andava avanti dal 2008.
I finanzieri li hanno scoperti con numerosi sopralluoghi presso l’abitazione, ove non vivevano mai, e, quando finalmente sono riusciti a trovarli, in uno dei rari rientri in Italia, hanno chiesto loro di mostrare i rispettivi passaporti. Questi ultimi, erano ricoperti di timbri, in ingresso e in uscita dal Paese, che hanno dato prova certa della carenza del requisito della dimora abituale in Italia. Vi era, inoltre, chi dichiarava di avere un reddito pari a zero e, pertanto, richiedeva e riscuoteva mensilmente il suo assegno. Invece, i finanzieri hanno constatato che affittava in “nero” un’abitazione, e, insieme alla irregolare pensione, evadeva anche le tasse sul canone d’affitto. Un altro, poi, è riuscito a ottenere la corresponsione della pensione, grazie alla presentazione di un’attestazione falsa della sua presenza in Italia.
Le Fiamme Gialle di Ariano Irpino, hanno raffrontato la predetta attestazione, trasmessa ai finanzieri dall’INPS, con il certificato storico di residenza. Quest’ultimo, evidenziava, senza ombra di dubbio, che il denunciato soggiornava in Italia da meno di dieci anni, come richiesto, invece, dalla norma, poiché, fino al 2008 era stato residente in Venezuela. La Guardia di Finanza si è giovata della fattiva collaborazione dell’INPS, e, per sgravarne il bilancio degli oneri connessi a queste truffe, richiederà, all’Autorità Giudiziaria l’autorizzazione alla sospensione del pagamento della prestazione previdenziale e al recupero dell’indebito.