I tassi di interesse arrivavano anche al 130 per cento e chi non riusciva a far fronte al debito, che nel frattempo aumentava a dismisura, veniva picchiato e minacciato di morte. Al giro di usura, con annesse estorsioni, hanno messo fine i carabinieri del Comando provinciale di Avellino che,
insieme ai militari della Compagnia di Baiano, hanno arrestato all’alba cinque persone mentre una sesta si è resa irreperibile. Commercianti e piccoli imprenditori del Vallo Lauro-Baianese le vittime, costrette a rivolgersi ad altri usurai per cancellare parte dei debiti contratti con le rete degli strozzini nella quale erano finiti. L’operazione “Golden Money II”, che fa seguito ad una analoga operazione dei carabinieri conclusa nel 2008 con decine di fermi e arresti, coordinata dalla Procura di Avellino, ha portato all’arresto di tre pregiudicati: Pasquale Muccio, 52 anni di Baiano, Giuseppe Ubaldo Rosanelli, 48 anni di Mugnano del Cardinale (Avellino) e Aldo Muccio 44 anni di Sperone (Avellino). In manette anche un pregiudicato residente a Napoli, il 57enne Luigi Martinelli, e Antonio Sirignano, 62 anni, incensurato, originario di Visciano (Napoli). Le ordinanze di custodia cautelare, richieste dal pm Elia Taddeo, sono state firmate dal gip Giuseppe Riccardi.