La Procura di Avellino ha disposto il sequestro preventivo dello storico edifico della Dogana di Avellino. Alcuni dirigenti comunali sono stati iscritti nel registro degli indagati. Nei loro confronti, il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, ipotizza il reato di omissione di atti di ufficio per aver “indebitamente rifiutato atti che dovevano essere compiuti senza ritardo per ragioni di sicurezza pubblica”.
La nuova iniziativa giudiziaria fa seguito alla sentenza, pubblicata nei giorni scorsi, della sesta sezione della Corte di Cassazione che ha annullato la decisione del Tribunale di Avellino di dissequestrare l’edificio a cui, nel novembre del 2012, erano stati apposti i sigilli dal Gip dello stesso Tribunale su richiesta dell’ex Procuratore capo di Avellino, Angelo Di Popolo. Il Procuratore Cantelmo sottolinea anche l’ inerzia dei funzionari comunali per non aver eseguito interventi in danno dei proprietari “pur in presenza di un evidente e persistente pericolo per la pubblica incolumità”. In questi mesi, il sindaco di Avellino Paolo Foti, che è stato nominato custode giudiziario dalla Procura, ha avviato una serie di trattative con i proprietari – indagati per danneggiamento del patrimonio storico e artistico – per acquistare l’ immobile, il cui valore è stimato intorno ai 400 mila euro.