I militari del Nucleo di Polizia Tributaria Comando Provinciale Guardia di Finanza di Avellino hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di beni e disponibilità finanziarie, per equivalente, nei confronti di una società della provincia di Avellino operante nel settore produzione di pellet e dei principali responsabili di una truffa aggravata, finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’attività di indagine ha avuto ad oggetto contributi pubblici richiesti ed erogati tra il 2007 e il 2009 ad un imprenditore irpino per un ammontare pari ad € 2.374.413,00. La società, in sintesi, nell’ambito di un programma di investimenti che prevedeva interventi consistenti nella costruzione di un opificio industriale per la produzione di pellet in un comune della Valle Caudina, attraverso l’interposizione fittizia di società compiacenti, ha simulato, secondo la Procura di Avellino, il sostenimento di maggiori costi rispetto a quelli effettivamente sostenuti.

Le aziende interposte, a cui capo erano stati posti dei prestanome, avevano la funzione principale di emettere fatture per cessioni di beni e prestazioni di servizi in tutto o in parte inesistenti. I responsabili delle predette società sono stati, altresì’, denunziati per violazione all’art. 10 del D. Lgs. 74/2000, avendo occultato e/o distrutto le scritture contabili. Le indagini hanno consentito di delineare l’intero quadro dell’operazione, consistente essenzialmente nell’astuta creazione di uno schermo societario realizzato, come detto, con l’interposizione di società che hanno consentito alla società beneficiaria del contributo di documentare spese non effettivamente sostenute.

Condividendo l’esito delle indagini, il G.I.P. presso il Tribuna le di Avellino ha ordinato l’esecuzione delle misure cautelari reali, previa emissione di apposito decreto ablativo di sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie, fino all’ammontare di € 503.000,00.

In virtù del provvedimento i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Avellino, nella mattinata di lunedì, hanno dato corso, in Avellino e Milano, alle operazioni di sequestro presso banche ed istituti di credito su cui la società, l’amministratore e di soci, avevano disponibilità finanziarie.

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