La ‘Leonardo Spa Divisione Elicotteri’ ha prelevato una serie di campioni dalle acque sotterranee e il quadro emerso dai monitoraggi effettuati è inquietante. Lo sforamento dei limiti di cromo esavalente e cromo totale è da record: i parametri nei vari test hanno registrato valori diversificati, ma nel campionamento ‘Pozzo P1 Mensa’, alla quota superficiale di 10,50 metri, a fronte di un limite di quantificazione pari a 2, il cromo esavalente ha registrato una vetta di 748 microgrammi; ancora più elevato il livello di cromo totale, risultato pari a 824 mentre il limite è stabilito a 10.
Il cromo è un metallo che si trova abbondantemente in natura. Può essere presente in diverse forme che hanno specifiche proprietà chimico-fisiche e tossicologiche. Le due forme più stabili, e quindi più comuni, sono il cromo trivalente, Cr(III), e il cromo esavalente, Cr(VI). Il cromo oggi prodotto è utilizzato soprattutto nelle leghe quali l’acciaio inossidabile. Il Cr(III) e il Cr(VI) sono utilizzati come rivestimenti metallici, in genere mediante processi galvanici, per fornire resistenza alla corrosione e produrre un rivestimento lucido, in smalti e vernici, nell’annerimento del cuoio e per la conservazione del legno.