Dalle prime ore della mattinata odierna, oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento, sono impegnati in una vasta operazione anticamorra e stanno dando esecuzione a 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, danneggiamento, incendio ed altro.
I provvedimenti restrittivi sono il frutto di una lunga e articolata attività investigativa svolta dal Reparto Operativo, nei confronti, in particolare, del “clan Sparandeo”, egemone in Benevento e Provincia, ai quali, l’Autorità Giudiziaria ha contestato, oltre all’art. 416 bis, anche l’aggravante di cui all’art. 7 della Legge n. 203/91, atteso che l’organizzazione malavitosa si è avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che deriva, per commettere delitti contro la persona e contro il patrimonio, in particolare estorsioni contro imprenditori e commercianti, nonché usura ai danni di diverse persone
L’attività di indagine ha consentito, inoltre, di operare sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente 27 kg. di hashish e 23,5 gr. di cocaina) con arresti in flagranza dei responsabili: tutte operazioni rese possibili proprio dall’ascolto delle conversazioni telefoniche e ambientali, nonché dalle attività di riscontro poste in essere dalla Polizia Giudiziaria.
Sono stati anche accertati i contatti e i rapporti tra il clan “Sparandeo” e altri sodalizi criminali operanti sul territorio della provincia di Benevento (clan “Pagnozzi” e clan “Iadanza-Panella”), soprattutto in relazione all’attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
In tale ambito investigativo è emerso altresì che alcuni componenti del clan, in particolare Sparandeo Saverio e il figlio Corrado (classe 1986), allacciavano rapporti con una serie di pregiudicati di Napoli e provincia dediti a reati contro il patrimonio, dando vita a una vera e propria associazione criminosa finalizzata alla realizzazione di rapine a furgoni portavalori, istituti di credito, uffici postali, nonché rapine in danno di attività commerciali.
.Questi i nomi degli arrestati nella giornata di oggi: Corrado Sparandeo (senior), classe 1957, soprannominato “Pinocchio”, al vertice del clan unitamente con il fratello Saverio; Saverio Sparandeo, classe 1962; Corrado Sparandeo, classe 1986, detto “Masaniello”; Stanislao Sparandeo, classe 1979, soprannominato “Sillano”; Arturo Sparandeo (senior), classe 1953; Silvio Sparandeo, classe 1965, detto “Tavellone”;Luigi Sparandeo, classe 1966, detto “Bottiglione”; Arturo Sparandeo, classe 1983, soprannominato “Spollico”; Salvatore Baccicalupi, napoletano classe 1974, detto “O’ russ”; Giancarlo Baiano, napoletano classe 1986, residente a Marano di Napoli; Quirino Bosco, beneventano classe 1967, residente a San Nicola Manfredi; Umberto Chiumiento, beneventano classe 1976; Giuseppe Marino, napoletano classe 1949, residente a Giugliano in Campania; Vincenzo Marino, napoletano classe 1971, residente a Giugliano in Campania e figlio di Giuseppe; Mario Milo, napoletano classe 1981; Francesco Norice, beneventano classe 1989; Mario Russo, beneventano classe 1985; Mario Sanges, napoletano classe 1962; Salvatore Sirico, nato in Germania nel 1978 e residente a Napoli; Marzio Veneruso, napoletano classe 1963; Angelo Viola, beneventano classe 1966 e affiliato al clan; Mirco Botticelli, beneventano classe 1993; Luigi Imperatrice, napoletano classe 1977 e residente a Barra; Salvatore Iovine, classe 1965, nato a San Cipriano d’Aversa, residente a Roma e affiliato al clan dei casalesi; Luigi Romano, beneventano classe 1959, detto “Mozzicone”; Carmine Russo, nato a San Giorgio a Cremano nel 1979 e residente a Barra.