I Carabinieri della Stazione di San Giorgio del Sannio (BN) congiuntamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Benevento, nell’ambito della strategia di contrasto al lavoro nero, alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle “morti bianche” disposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, nella giornata di ieri 24 gennaio, hanno controllato alcuni cantieri edili ubicati nel territorio.
Al termine delle ispezioni, i Carabinieri hanno segnalato alle Autorità competenti due imprenditori: uno originario del casertano ed uno della provincia sannita.
I militari, durante l’esecuzione dei controlli, nel primo cantiere hanno avuto modo di verificare che le scale fisse a gradini destinate al normale accesso sui luoghi di lavoro non erano realizzate e mantenute in modo da resistere ai massimi carichi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza; ed, inoltre, i gradini non avevano la pedata e l’alzata adeguata alle esigenze del transito nonché sono risultate sprovviste sui lati aperti di corrimano e parapetti.
In un secondo cantiere, invece, i Carabinieri hanno constatato che il datore di lavoro non aveva munito di normale parapetto, tavole fermapiede e di ogni altro utile accorgimento di salvaguardia, le aperture nei muri prospicienti il vuoto sui luoghi dove gli operai edili sono stati notati intenti al lavoro dagli stessi militari. Inoltre, sempre nello stesso cantiere, è stata accertata anche la presenza di due lavoratori in nero: uno di 42 anni con precedenti penali a carico, ed uno di 55 anni, incensurato, entrambi provenienti dall’hinterland napoletano.
Al termine delle ispezioni i Carabinieri hanno anche comminato sanzioni amministrative, per violazioni di varia natura, per un ammontare complessivo di circa 13.000 euro.
Resta alta l’attenzione che i Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento pongono sul particolare settore lavorativo dei cantieri edili che proprio per la particolarità e delicatezza dei lavori svolti, è di certo tra i luoghi di lavoro a più alto rischio di infortunio e talvolta anche di “morti bianche”.