Decisamente fruttuosi i rafforzati servizi di pattugliamento e di prevenzione che il Comando Provinciale Carabinieri di Benevento ha predisposto all’indomani del furto dei due autocarri Fiat 330, avvenuto l’altra notte in Apice, precisamente nella zona periferica di contrada Santa Lucia, all’interno di una azienda operante nel settore della frantumazione degli inerti.

 

Dalla accurata attività info-investigativa posta in essere dagli uomini della Benemerita, infatti, era emerso che i mezzi in questione potessero trovarsi nell’area della Valle Caudina: poche ore e, nella primissima mattinata, ecco il concretizzarsi dell’ipotesi formulata dagli operanti.

 

Lungo l’Appia, in località Airola, una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile nota transitare un autocarro, la cui targa corrisponde ad una delle due da ricercare: immediato l’inseguimento del veicolo che prova a forzare l’andatura, zigzagando lungo la statale nel tentativo di provocare un incidente (anche coinvolgendo altri veicoli) e disperdere la vettura militare.

La manovra dura circa 3km, allorquando, nell’imboccare una strada interpoderale, il grosso vicolo sbanda e va ad impattare contro un muretto di cemento: fine della corsa ed inizio della fuga, a piedi nelle campagne, dove i malfattori (due uomini vestiti con pantaloni e maglietta di colore scuro) fanno perdere la proprie tracce.

Ma i Carabinieri non demordono: il rinvenimento di un telefono cellulare, nel corso delle fasi di sequestro dell’autocarro, consente loro di individuarne l’intestatario – De Blasio Mario, operaio 32enne, pregiudicato, di Montesarchio – e continuare nelle ricerche.

Portatisi immediatamente presso la sua abitazione, non lo trovano ma non sfugge un particolare decisivo: nella lavatrice sono presenti soltanto un pantalone blue ed una maglietta nera, appena lavati; quindi rinvengono un paio di scarpe da lavoro piene di fango.

Sottoposto tutto a sequestro, i Militari proseguono le ricerche per le vie del centro caudino e, poco dopo, intercettano il giovane a piedi, lo bloccano e lo conducono in Caserma ove, a stretto giro,  arriva l’ammissione di quanto commesso qualche ora prima.

Dichiarato in stato di fermo per i reati di Ricettazione e Resistenza a Pubblico Ufficiale (artt. 648 e 337 C.P.), il De Blasio è stato condotto presso la Casa Circondariale di Benevento-Capodimonte, ove resterà a disposizione dell’autorità Giudiziaria.

Intanto le indagini proseguono alla ricerca del complice, dell’ulteriore refurtiva (un altro autocarro e circa 2mila litri di gasolio), nonché delle altre circostanze inerenti l’accaduto (gli autori del furto e la destinazione della refurtiva).

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