Probabilmente temeva il rimbrotto dei suoi familiari o, semplicemente, non voleva fare con loro la brutta figura di aver perso i soldi della pensione: e così ha denunciato di essere stato rapinato da tre persone dei 590 euro poco prima prelevati al bancomat dell’ufficio postale di Capua. Ma dopo 13 giorni di indagini i carabinieri hanno accertato che quella rapina non era mai avvenuta. L’uomo, un 73enne del posto, ha subito confessato di aver simulato l’avvenuta rapina solo perché non voleva che i suoi familiari scoprissero che aveva perso i soldi della pensione lungo il tragitto per tornare a casa e che non li aveva più ritrovati. Per l’uomo è scattata una denuncia per simulazione di reato. I fatti risalgono allo scorso primo aprile quando l’anziano si è presentato alla stazione carabinieri di Capua denunciando di essere stato vittima di una rapina quella stessa mattina. Il settantatreenne, con dovizia di particolari, aveva riferito che l’intero importo della sua pensione (590 euro prelevati poco prima al bancomat dell’ufficio postale) gli era stato rapinato mentre stava rientrando a piedi a casa da tre uomini che, affiancatolo a bordo di un autovettura di colore nero, dopo essere scesi dal mezzo lo avevano incappucciato con una busta di plastica scura e costretto a salire in macchina. I tre, di circa trent’anni, dopo averlo costretto a consegnare i soldi, lo avevano trattenuto in macchina per circa un’ora per poi rilasciarlo in starda, dove, ancora scosso, si era accasciato sul marciapiede ed aveva chiamato con il proprio cellulare i carabinieri. Ma le indagini eseguite dai militari dell’Arma, conclusesi oggi e sviluppate anche grazie all’acquisizione dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, hanno evidenziato un quadro dei fatti completamente diverso.