Carlo Pascarella
CAPUA. Una storia di violenza metropolitana destinata a sconvolgere la comunità capuana quella emersa dalle indagini dei carabinieri e che ha portato all’arresto di un operaio. L’uomo, L.D.R., 32 anni, è accusato di aver abusato della figlia per quattro anni. Le indagini sono scattate dopo le confidenze della ragazza, che oggi ha 14 anni e che quando cominciarono le sevizie sessuali ne aveva 9, ad un’amica e ad una maestra della scuola che frequenta. Il padre bruto adesso si trova in una cella della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. L’arresto è avvenuto la settimana scorsa, ma solo negli ultimi giorni la notizia si è diffusa e sono giunte le conferme dagli organi ufficiali. La ragazza, che ora è sotto tutela ed è in cura da specialisti per i traumi subiti, non ne poteva più di quelle violenze cominciate quando era appena “sbocciata” nella sua innocente adolescenza. E’ nata dalla relazione tra i genitori quando il padre, oggi operaio specializzato, aveva 17 anni. Le attenzioni morbose del genitore nei confronti della figlia sono cominciate a sfociare in veri e propri atti di violenza sessuale con il passare dei mesi. Una situazione che è sfuggita anche al controllo della madre della vittima: lei non sospettava minimamente che il padre della figlia adolescente potesse spingersi agli abusi sessuali. Secondo quanto si è appreso, i carabinieri della compagnia di Capua e la procura di Santa Maria Capua Vetere che ha coordinato le indagini, avrebbero iniziato a controllare l’uomo dopo le prime segnalazioni su quell’inaudita storia di stupro. Gli episodi sarebbero stati ripetuti nel tempo fino a quando la vita della ragazza non è diventata un tormento, un’odissea dalla quale non sembrava potesse più uscire. Colui che avrebbe dovuto proteggerla, il caro papà, in realtà, era diventato una specie di “mostro”. Così un giorno la vittima decise di raccontare, in lacrime, quanto le stava accadendo. Al resto avrebbero poi pensato le persone che hanno raccolto le sue confidenze, avvertendo le forze dell’ordine e consentendo l’inizio dell’attività investigativa. La svolta è giunta nei giorni scorsi, quando a casa dell’uomo si sono presentati i militari dell’Arma che gli hanno stretto le manette ai polsi e lo hanno associato al carcere sammaritana.