L’ASL Caserta, attraverso il Dipartimento di Prevenzione diretto dal dott. Pasquale Quarto, fa il punto sugli interventi di sorveglianza sanitaria riguardanti i lavoratori ex esposti all’amianto, ponendo l’accento su due aspetti basilari, la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e l’aspetto di valutazione dei rischi per la salute insieme agli interventi sanitari. Infatti le sinergie tra le varie istituzioni preposte alla tutela della salute e dell’ambiente sono fondamentali per assicurare l’efficacia delle azioni condotte nella lotta alle malattie correlate alle inalazioni di fibre prodotte dall’asbesto.

Siamo, purtroppo, in un’area interessata dal problema” afferma il dott. Pasquale Quarto, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL Caserta, “ad oggi, possiamo dire che si sono fatti passi avanti grazie all’impegno ed alla professionalità dei medici dell’Unità operativa amianto, attuando la sorveglianza sanitaria di circa 600 lavoratori, ma molto si deve ancora fare”. Così raccontano il loro lavoro Benedetta Costanzo e Rosa Orabona, medici di medicina del lavoro che, dal 2009, prestano la loro opera nell’Unità Operativa Amianto: “la struttura, che risulta istituita nel 2007, a seguito di specifiche direttive comunitarie, ha in carico la sorveglianza sanitaria degli ex-esposti ad amianto residenti nella provincia di Caserta. Le persone esposte assorbivano questa sostanza, ampiamente utilizzata negli anni ’60 per le sue caratteristiche di duttilità e resistenza al fuoco, come una polvere sottile che si sviluppava nel corso delle attività industriali che, come risulta ormai accertato, avvenivano senza le necessarie cautele saturando l’aria di bagliori luminosi che gli addetti potevano limitarsi semplicemente ad osservare.

In ambito regionale esistono altre quattro unità operative con le medesime caratteristiche di quella presente nel territorio di Caserta, questa è però stata la prima ad aver completato il protocollo voluto dalla Regione Campania. Di ciò si deve ringraziare la grande attenzione posta alla problematica dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere oltre che dalla stessa ASL CASERTA, diretta dal Prof. Paolo Menduni, che grazie alla reciproca collaborazione, hanno saputo trovare le migliori soluzioni per favorire l’inizio e la prosecuzione dei lavori.

I lavoratori controllati, in numero di circa 600, che hanno lavorato a partire dagli anni’ 60 presso alcune ditte insistenti nel territorio della Regione Campania, sono stati invitati a presentarsi presso l’ambulatorio istituito nel presidio ospedaliero “San Giuseppe Moscati” di Aversa, per essere sottoposti agli esami previsti dal protocollo e consistenti in:

  • visita specialistica di medicina del lavoro con redazione di una cartella clinica,

  • attività di counseling, tesa a fornire indicazioni circa la problematica sanitaria derivante dalla pregressa esposizione ad amianto,

  • prove di funzionalità respiratoria,

  • HRTC torace eseguita presso la Neuroradiologia del P.O. San Giuseppe Moscati di Aversa e presso la Radiodiagnostica del P.O. Melorio di Santa Maria Capua Vetere.

Con queste attività sono stati riscontrati circa 100 casi di sospetta patologia asbesto correlata per i quali, grazie ad un protocollo d’intesa tra ASL ed INAIL, firmato nel 2011, è stato possibile ottenere, in un tempo massimo di 120 giorni, la definizione delle pratiche da parte dell’istituto assicuratore. Allo stato attuale sono in corso i controlli periodici, che hanno consentito l’individuazione precoce di alcuni casi di tumori del polmone, e si stanno implementando gli elenchi dei lavoratori proprio grazie alla collaborazione tra i due enti pubblici.

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