Ventiquattro persone sono state arrestate in un’operazione della Dia di Napoli nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati delle Asl di Caserta aggiudicati a imprese del clan dei Casalesi, con l’appoggio di politici e amministratori pubblici. In corso anche numerosi sequestri di società e di beni. Tra gli arrestati vi sono anche Angelo Polverino, all’epoca dei fatti consigliere regionale, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, e del consigliere provinciale Antonio Magliulo. Secondo le indagini della Dda di Napoli, i due, con Magliulo molto vicino all’ex coordinatore regionale della Campania di Forza Italia, Nicola Cosentino, tuttora detenuto per presunti legami con il clan dei Casalesi, erano “direttamente impegnati” nella “copertura politica” dell’organizzazione mafiosa casalese. L’ospedale di Caserta per i magistrati che hanno firmato l’ordinanza odierna è il luogo dove: “la camorra in giacca e cravatta si presenta a contatto con i funzionari pubblici posti in determinati ruoli di potere da una politica compiacente che mira al consenso ed al clientelismo”. “Sulla scena del crimine – si legge nel provvedimento – si presenteranno uomini diretta emanazione di Michele Zagaria, come Franco Zagaria ed il suo factotum Remo D’Amico, la sorella del boss, Elvira, chiamata in un ruolo di primo piano dopo la morte del marito; imprenditori del cerchio magico come Raffaele Donciglio; funzionari preposti alla predeterminazione delle condizioni amministrative per aggirare le regole sugli appalti e favorire il clan come Bartolomeo Festa; uomini che fanno da cerniera fra la camorra e la politica che conta, come Antonio Magliulo”. “Alle loro spalle – sottolineano gli inquirenti – immancabile, la politica, ora dell’Udeur, poi del PDL, prima di Nicola Ferraro e Antonio Fantini, poi di Nicola Cosentino, che orchestrano, nominano, revocano, danno direttive e tutto sovraintendono. Come con i rifiuti, con la creazione di ‘luoghi’ ove la convergenza degli interessi economici e di consenso fa trovare seduti allo stesso tavolo ideale, il politico, il camorrista e l’imprenditore. Chi paga? Il cittadino della Campania, che paga le tasse, foraggia il politico che fa clientela, il camorrista che si arricchisce e l’imprenditore che droga la concorrenza. Salta il mercato dell’economia, salta la libera determinazione dell’elettore, salta il rapporto fra lo Stato e la criminalità organizzata. Salta la democrazia, al Sud più che altrove. Nei rifiuti prima; nella sanità, poi. Con gli stessi protagonisti che si sono mangiati una terra dalle straordinarie potenzialità”. L’operazione  è scattata nelle prime ore di stamani nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. Gli arresti sono stati fatti nelle provincie di Caserta, Napoli e Verona. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ ufficio. L’inchiesta riguarda una serie di presunti appalti truccati indetti dall’Azienda Sanitaria Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. I particolari dell’operazione saranno resi noti in mattinata, a Napoli, in una conferenza stampa del Procuratore Capo della Repubblica Giovanni Colangelo, del Direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, del Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli e del Capo Centro della Dia di Napoli Giuseppe Linares.


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