Sono altre tre le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta che questa mattina ha portato ai domiciliari il presidente del consiglio regionale della Campania, Paolo Romano. Si tratta del consigliere regionale Eduardo Giordano, eletto nella lista dell’Idv e successivamente passato con Ncd, di Francesco Pecorario, avvocato e referente di Idv per l’area di Aversa, nonché di Giuseppe Perrotta, giornalista professionista, ex redattore del quotidiano “Gazzetta di Caserta”, oggi direttore responsabile del portale web “Noi Caserta”. Nei loro confronti il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il gip non ha accolto la richiesta. I tre, secondo l’accusa, avrebbero orchestrato una campagna denigratoria nei confronti di Paolo Menduni, direttore generale dell’Asl di Caserta, sia con interviste giornalistiche sia con una conferenza stampa organizzata nella sede del consiglio regionale. I motivi del comportamento nei confronti di Menduni sarebbero due: la decisione del direttore generale di riportare al ruolo di medico per l’emergenza Filomena Caputo, moglie di Francesco Pecorario, che impropriamente ricopriva il ruolo di medico competente, e quella di non regolarizzare, sotto il profilo disciplinare, la posizione di un altro medico, finito sotto inchiesta per avere presentato false certificazioni di titoli professionali al concorso per direttore sanitario di Aversa. Per quanto riguarda la posizione del collega Perrotta, conoscendo la sua correttezza e dirittura morale, siamo certi che sarà in grado in brevissimo tempo di dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Non lo diciamo per una difesa d’ufficio della categoria dei giornalisti, ma per conoscenza diretta di Peppe Perrotta come uomo e come professionista.

 

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