Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche si ricorso presentato dalla Senesi spa contro il ministero dell’Interno – Prefettura di Fermo si è espresso per l’annullamento del provvedimento interdittivo antimafia della Prefettura di Fermo del 14/07/2015. Può esultare quindi l’amministratore delegato Rodolfo Briganti che incassa una vittoria giudiziaria. Il Tar ha stabilito “che non pare possa condividersi la deduzione difensiva dell’Amministrazione resistente (Prefettura) secondo cui sussiste automatismo tra il reato, del Cpp a sua volta richiamato  e l’adozione dell’informativa antimafia, sottraendo così alla stessa Amministrazione ogni potere di valutazione discrezionale della situazione; che pare invece più convincente l’indirizzo interpretativo secondo cui i provvedimenti (di cui al citato art. 84 comma 4 lett. a) forniscano elementi indiziari da cui dedurre possibili tentativi di infiltrazione mafiosa, la cui sussistenza va quindi debitamente argomentata con riferimento a fatti a valutazioni obiettive; che, nel caso specifico, l’informativa oggetto di ricorso non pare adeguatamente motivata con riferimento all’attualità della situazione in relazione ai tempi di commissione dei fatti, alla richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona di dichiarare il non luogo a procedere. Per ragioni di economia processuale, il Collegio ritiene di non doversi fissare l’udienza di discussione nel merito”.

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