Questa mattina, davanti al GUP di Santa Maria Capua Vetere, ha avuto luogo un’udienza relativa all’omicidio stradale colposo di Luigi Ciaramella. I familiari di Luigi Ciaramella e l’Associazione mamme coraggio e vittime della strada onlus (AMCVS), costituitasi anch’essa parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Davide Tirozzi, del Foro di Verona. Sul banco degli accusati, i responsabili della manutenzione del tratto stradale su cui il giovane Ciaramella ha perso la vita, urtando contro un palo non collocato alla distanza di sicurezza minima dalla carreggiata prevista dalla legge. Il tragico evento ha avuto luogo ben otto anni fa (31.07.2008) e c’era il pericolo che il reato potesse andare in prescrizione. Il PM, infatti, in un primo momento, aveva formulato il capo d’imputazione in base al comma 1 dell’articolo 589 del codice penale e non del comma 2, che prevede pene e prescrizione più ampie quando “il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale” (http://goo.gl/vpjxl1). Nell’udienza di oggi, invece, associandosi all’eccezione sollevata dall’avvocato Tirozzi, lo stesso PM ha chiesto la riformulazione del capo d’imputazione, riconoscendo l’aggravante prevista dal comma 2 dell’art. 589. La richiesta è stata ratificata dal GUP e pertanto, almeno per il momento, il pericolo di prescrizione è scongiurato. Si è passati, poi, al merito della causa, con la richiesta, da parte del PM, di rinvio a giudizio degli imputati. Il GUP non si è pronunciato nel corso dell’udienza, riservandosi di farlo successivamente. A nome dell’AUFV e di tutte le associazioni che ne fanno parte, esprimo tutta la mia vicinanza ai coniugi Ciaramella, con l’augurio che il dramma nel dramma costituito dalla lunghezza dei procedimenti giudiziari abbia termine per loro al più presto.

 

 

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