In contemporanea con Napoli, Cava de’ Tirreni e Castellammare di Stabia, anche ad Aversa circa ottanta lavoratori impegnati nelle Attività di Pubblica Utilità hanno occupato questa mattina il Centro per l’Impiego. Un sit-in di protesta durato il tempo necessario per mantenere accesi i riflettori sulla vertenza che vede impegnati 2.600 lavoratori in tutta la Campania e in attesa venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ‘Tutela Lavoro’ approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 luglio. Gli Apu della provincia di Caserta, affiancati e sostenuti dal sindacato Usb, hanno avuto modo di esporre ai funzionari del Cpi aversano le loro richieste di maggiore dignità e lavoro, puntando il dito contro la Regione Campania, colpevole di non sedersi al tavolo ministeriale per risolvere positivamente la vertenza del Bacino di crisi creato dalla Regione stessa. In un volantino distribuito durante il sit-in, gli Apu hanno espresso il loro disappunto per le politiche del lavoro messe in campo dalla Regione Campania. “Siamo stanchi di essere trattati come numeri, – si legge sul foglio – di sentire che non ci sono soldi per noi e per il nostro futuro. Con i pensionamenti e la quota 100, nelle pubbliche amministrazioni ci sarà un buco di 400.000 posti di lavoro. Noi Apu chiediamo che le istituzioni risolvano una volta per tutte il precariato in Campania e chiediamo una risposta immediata a chi da mesi non ha più reddito. Vogliamo tornare a lavorare presso gli enti locali dove eravamo collocati. Senza il nostro apporto i comuni campani sono in ginocchio a causa dei tagli degli ultimi anni e del blocco del turn-over. Siamo stanchi delle chiacchere, la Campania e il Sud hanno bisogno di politiche urgenti mirate agli investimenti pubblici”. L’occupazione del Cpi di Aversa si è svolta in maniera ferma, ma pacifica. Dopo il faccia a faccia con i funzionari, gli Apu hanno lasciato gli uffici e l’attività del Centro per l’impiego è ripresa regolarmente.