SAN CIPRIANO D’AVERSA – Un covo utilizzato da latitanti del clan dei Casalesi, riconducibile al boss Michele Zagaria, e’ stato scoperto stamattina dalla polizia a San Cipriano d’Aversa, nel Casertano. Si tratta di quello che gli investigatori chiamano ‘rifugio di prima generazione’, cioe’ un nascondiglio rudimentale utilizzato in caso di emergenza o durante i trasferimenti verso altri destinazioni piu’ sicure.
Il covo, di piccole dimensioni, era ricavato dietro la cucina di un’ abitazione nella quale perquisizioni sono in corso. Il ritrovamento del rifugio, definito ”di prima accoglienza”, e’ avvenuto nell’ambito delle ricerche di Massimo Di Caterino, ritenuto dagli investigatori elemento di spicco del clan dei Casalesi e braccio destro del superlatitante Michele Zagaria. L’abitazione in via Daniele Valeri di San Cipriano d’Aversa (Caserta), dove e’ stato individuato il minuscolo covo, risulta di proprieta’ del fratello di un ergastolano del gruppo dei cosiddetti ”san ciprianesei” del clan di Casal di Principe. Nel rifugio, ampio qualche metro quadrato e realizzato nella cucina, si accede attraverso di un blocco di cemento piastrellato, posto su binari scorrevoli, aderente al muro grazie a potenti calamite. L’esigua ampiezza del vano non consente a una persona di stare in piedi, elemento che fa ritenere plausibile il suo utilizzo solo in casi di estrema necessita’, in sostanza un ricovero temporaneo per sfuggire, nell’immediato, alle ricerche delle forze dell’ordine prima di trovare migliore sistemazione. All’interno della casa gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno trovato alcuni immigrati le cui posizioni sono attualmente al vaglio degli inquirenti.