“Michele Zagaria incontrò una volta a casa mia l’ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria. Parlarono di lavori da fare. Era il secondo semestre del 2007”. Lo ha dichiarato, nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il collaboratore di giustizia Generoso Restina, ex vivandiere del boss dei Casalesi e proprietario dell’appartamento di via Cristoforo Colombo a Casapesenna in cui Zagaria trascorse un periodo di oltre tre anni, tra il maggio 2005 e il giugno 2008, della sua lunga latitanza protrattasi per oltre 15 anni. Restina ha testimoniato nel processo in cui sono imputati il capoclan, il suo omonimo Fortunato Zagaria, ex sindaco di Casapesenna e l’ex consigliere comunale Luigi Amato. I tre rispondono del reato violenza privata con l’aggravante mafiosa commessa nei confronti di un altro ex sindaco del paese in cui il boss è nato e cresciuto, Giovanni Zara, divenuto primo cittadino di Casapesenna alla metà del 2008 ma cacciato dalla sua maggioranza dopo pochi mesi, nel febbraio 2009, perché si era messo contro il boss. In quei pochi mesi il vice di Zara fu proprio Fortunato Zagaria, che per i pm della Dda di Napoli Catello Maresca e Maurizio Giordano, entrambi presenti oggi in aula, avrebbe minacciato più volte Zara perché smettesse di fare iniziative contro il capoclan; l’ex sindaco Zagaria risponde anche di concorso esterno in associazione camorristica.

 

 

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