“Mi corre l’obbligo di sottolineare a lettere cubitali che nella colluttazione tra me e Alfonso Piccolo non è stato utilizzato un coltello, né nessun’altro tipo di arma. È inoltre doveroso precisare che Antonio Donciglio, presente al momento dell’accaduto, ha cercato in tutti i modi di evitare che si arrivasse alle mani, facendo da paciere nella speranza di riportare la calma, per cui è giusto dire che in tutta questa brutta faccenda lui è intervenuto esclusivamente per scongiurare la lite potesse degenerare”. Il 37enne Antonio Pietroluongo, in riferimento all’articolo pubblicato da Campania Notizie sullo scontro fisico tra lui e Alfonso Piccolo, racconta la sua versione dei fatti. E ricostruisce la vicenda nei dettagli. “Nella serata di ieri (5 febbraio) è scoppiato un diverbio su Fb tra me e Piccolo sull’andamento delle squadre della scuola calcio di cui è presidente. Il ho cliccato “Mi piace” sotto una foto dove c’erano le classifiche delle varie categoria. Da quel momento – afferma Pietroluongo – Piccolo ha iniziato a inviarmi una serie di messaggi fortemente offensivi anche sul mio handicap fisico. Per esempio ha scritto che lui non aveva paura di me perché non sono autonomo. Quando, verso le 21.00, ho ricevuto i messaggi minatori e diffamatori – aggiunge -, ero in macchina con Antonio Donciglio. A quel punto invitavo Piccolo, sempre tramite messaggi, a vederci di persona per dimostrargli se sono autonomo oppure no. E mi dà appuntamento al bar “Villa” di Casal di Principe, con la minaccia di farmi male. Quando mi sono recato al bar, lui non c’era, allora sono tornato a Casapesenna e mi sono fermo davanti al bar “Palma”, dove ho incontrato Donciglio. Poco dopo, è passata un’auto guidata da Antonio Intelligenza, con a bordo anche Piccolo, il quale dall’interno della vettura mi ha chiamato stronzo. Io l’ho invitato a scendere dall’auto, ma lui mi ha chiamato di nuovo stronzo e poi si è allontanato a bordo dell’auto di Intelligenza. Non potendo subire così tante accuse offensive, sono salito in auto per raggiungere la vettura su cui viaggiavano Piccolo e Intelligenza. Con me – continua Pietroluongo – è venuto anche Donciglio, che però, lo ribadisco, mi ha accompagnato perché mi voleva calmare. Una volta raggiunta la loro auto ho lampeggiato con abbaglianti per farmi notare. Quando la vettura si è fermata, io sono sceso della mia e sono andato dal lato di Intelligenza, che mi ha strattonato le mani e mi ha dato calcio alla gamba. Io mi sono liberato e ho detto a Piccolo di scendere dall’auto. Lui non è sceso, allora sono salito io all’interno e c’è stata una colluttazione, durate pochissimo. Al quel punto è intervento Donciglio che ha fatto da paciere e ha invitato tutti a smetterla di litigare. Insomma ha fatto di tutto per cercare di far tornare la calma. Inoltre – sostiene Pietroluongo – devo smentire categoricamente che durante la colluttazione sia stato utilizzato un coltello. Le uniche armi utilizzate sono state le mie mani e le sue”. Infine, Pietroluongo evidenzia che “a causa dei calci subiti ha avuto due giorni di prognosi per le lesioni riscontrate dai medici dell’ospedale.

Anche il 38enne Antonio Donciglio dice la sua sull’incresciosa vicenda. “Mi dispiace che il sindaco Marcello De Rosa abbia affidato il campo sportivo a un presidente di una scuola calcio che ha poco da insegnare ai bambini, visto che lui offende e minaccia disabili come risulta dai messaggi che sono stati consegnati alla Polizia. Per quanto riguarda lo scontro tra Piccolo e Pietroluongo, è doveroso innanzitutto precisare che io con il litigio sorto su Fb non c’entro assolutamente nulla. Né tantomeno ho partecipato alla colluttazione tra i due, avvenuta successivamente. Ho incontrato casualmente in piazza Pietroluongo, che era visibilmente scosso e arrabbiato per le gravi offese subite. Quando è salito in auto per raggiungere quella guidata da Antonio Intelligenza, sulla quale viaggiava anche Alfonso Piccolo, l’ho accompagnato per cercare di riportare tutti alla calma. Posso assicurare che non sono stato coinvolto in nessuna colluttazione e che nessuno dei presenti al momento dell’accaduto ha estratto o era in possesso di un coltello”.

Questa è la versione di Pietroluongo e Donciglio. Resta il fatto però che i due sono stati denunciati a piede libero dagli agenti del Posto Fisso di Polizia di Casapesenna per concorso in lesioni ai danni del 25enne Alfonso Piccolo, il quale ha dichiarato che Pietroluongo, che si trovava con Donciglio, lo aveva accoltellato. Al termine delle indagini degli agenti i due sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura di Napoli Nord. Mentre Piccolo è considerato parte lesa.

Mario De Michele

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