Tre anni di reclusione sono stati chiesti dal sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino, per l’ex sindacalista della Fiom-Cgil Angelo Spena, imputato di estorsione ai danni di un imprenditore del settore nautico nel giudizio abbreviato in corso davanti al gup Federica Villano. Spena, ex segretario provinciale della Fiom di Caserta e componente della segreteria regionale della sigla dei metalmeccanici della Cgil, finì agli arresti domiciliari il 25 gennaio 2013 (attualmente è libero) in seguito alle indagini effettuate dal Commissariato della Polizia di Bagnoli a Napoli e avviate sulla base della denuncia della parte offesa, l’imprenditore Rosario Colella, titolare della “Manò Marine Srl”, con sede a Napoli e e Gricignano d’Aversa (Caserta), dichiarata fallita il 24 ottobre 2012. Secondo l’accusa Spena, in qualità di rappresentante dei lavoratori, si sarebbe fatto consegnare da Colella, durante la fase di crisi dell’azienda, una somma di 20 mila euro in varie tranches per ammorbidire lo stato di agitazione dei dipendenti. La Polizia intercettò anche alcuni messaggi e telefonate in cui il sindacalista chiedeva a Colella un incontro urgente per la consegna di cinquemila euro. Gli investigatori filmarono inoltre la dazione della tangente da Colella a Spena durante un incontro avvenuto nei pressi dell’ippodromo napoletano di Agnano; il sindacalista fu anche fermato. Nel corso della perquisizione eseguita nell’abitazione e nell’ufficio di Spena presso la Fiom di Caserta, furono poi trovati circa 16 mila euro in contanti e 9 orologi di valore (6 Rolex, un Pierre Bonnet, un Bulgari e un Cartier in oro) mentre qualche giorno dopo il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere effettuò il sequestro del patrimonio di Spena per un valore di 1,5 milioni di euro. Nell’udienza davanti al Gup le parti civili, tra cui la Fiom, rappresentata dall’avvocato Angelo Cutolo, si sono associate alla richiesta del pm. L’avvocato di Spena, Giuseppe Stellato, ha invece chiesto l’assoluzione facendo leva anche sulla figura di Colella, che qualche giorno dopo Spena finì in carcere con l’accusa di aver “svuotato” la Manò Marine attraverso il trasferimento delle barche in capannoni occulti provocandone il fallimento. L’abbreviato dovrebbe concludersi nell’udienza del 18 settembre