Chiuderanno le scuole superiori del Casertano a causa della crisi finanziaria in cui versa la Provincia, ente in dissesto e senza soldi in cassa incapace di provvedere alla manutenzione degli istituti e delle strade, nonché di pagare gli stipendi ai propri dipendenti (due le mensilità arretrate, ndr). Lo annuncia una nota a firma del presidente facente funzioni della Provincia Silvio Lavornia che spiega che “nelle prossime ore, probabilmente domani mattina, sarà firmato il decreto che dispone la chiusura di tutti gli edifici di competenza provinciale che ospitano le scuole superiori e che risultano senza le necessarie autorizzazioni prescritte dalla normativa in materia di antincendio, agibilità, staticità e sicurezza sul lavoro. Di ciò è stata informata anche la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, Luisa Franzese, per l’adozione dei provvedimenti di propria competenza”.

La decisione è stata assunta al termine dell’incontro tenuto nella tarda mattinata di oggi presso la Prefettura di Caserta, presieduto dal vice prefetto vicario Gerlando Iorio unitamente al vice prefetto Vittoria Ciaramella, e convocato dietro richiesta urgente dello stesso Lavornia, che nei giorni scorsi aveva sollecitato il Palazzo del Governo a convocare sulla vicenda un apposito comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico allargato anche ai sindaci del territorio. All’incontro ha preso parte il dirigente del settore scuola Paolo Madonna, e il Responsabile del Comitato Genitori degli studenti delle superiori Umberto Marzuillo, secondo cui “è a rischio il futuro dei nostri figli e dello stesso territorio. Concretamente potrebbero saltare gli esami di stato così come l’inizio del prossimo anno scolastico”. Lavornia ha anche relazionato la prefettura sul fatto che a breve, dopo la chiusura dell’Istituto Tecnico Buonarroti, posto sotto sequestro dalla magistratura, la stessa sorte potrebbe capitare ad altri quattro istituti in cui i carabinieri hanno già effettuato dei sopralluoghi riscontrando, come nel caso del Buonarroti, gravi problemi di staticità dell’edificio. Proprio per questo la Provincia ha deciso di rompere gli indugi e chiudere tutti gli istituti. “+ l’ultima decisione che avrei voluto prendere in vita mia – dice Lavornia – perché, da insegnante, mai mi sarei sognato di chiudere una scuola soprattutto in un territorio difficile qual è Terra di Lavoro, contrastando anche con i miei principi di educatore. Il Governo sordo non ha voluto ascoltare le nostre richieste di aiuto, non ha raccolto finora nessun nostro appello rendendo praticamente la Provincia un Ente morto incapace di assolvere a qualsiasi funzione e compito istituzionale attribuitogli tanto dalla Costituzione quanto dalla normativa vigente. Mi dispiace per gli studenti e per le loro famiglie, per i docenti e gli operatori scolastici tutti” conclude Lavornia.

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