E’ morto ieri mattina Domenico Belmonte, l’ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale (Napoli) accusato di aver ucciso la moglie e la figlia, Elisabetta e Maria Belmonte, i cui corpi furono ritrovati il 13 novembre del 2012 dalla Polizia in un’intercapedine della villetta di Baia Verde a Castel Volturno (Caserta) dove l’uomo risiedeva. Belmonte, che avrebbe compiuto 77 anni tra pochi giorni, era gravemente malato ed è morto in una clinica della quale i suoi legali (Carlo De Stavola, Rocco Trombetti ed Elisabetta Carfora), per espressa volontà di Belmonte, non hanno voluto rivelare l’ubicazione. I funerali si sono già svolti. La salma è stata seppellita in un luogo tenuto segreto, come disposto dall’ex medico, che ha scelto l’oblio. Belmonte era imputato per il duplice omicidio nell’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e nel dicembre scorso aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, per accorciare i tempi del processo. Non ne poteva più, infatti, di un’indagine durata quattro anni, che lo aveva provato psicologicamente e fisicamente. Il caso scoppiò nel 2012 quando furono ritrovati nella villa in cui il medico viveva i resti delle due donne, di cui si erano perse le tracce nel luglio del 2004. Belmonte non ne aveva mai denunciato la scomparsa in quanto riteneva che si fossero allontanate volontariamente: fu questa la sua versione quando finì in carcere. L’uomo negò ogni addebito dicendo di non sapere di chi fossero quelle ossa e perché si trovassero nascoste in un’intercapedine della sua abitazione. Ma per i pm fu lui ad ucciderle. Belmonte fu scarcerato dopo 23 giorni di carcerazione preventiva su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che parlò “di assoluta incertezza” sulle cause del decesso. Da allora ha sempre proclamato la sua innocenza.