La legge n.6 del 6 febbraio 2014 ha disposto che vari enti debbano svolgere indagini tecniche sui terreni della Regione Campania destinati all’agricoltura al fine di accertare l’eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi anche mediante combustione. La Direttiva Ministeriale d’intesa con la Regione Campania ha individuato prioritariamente il territorio di vari Comuni della provincie di Napoli e Caserta, fra questi Cesa e ha fissato i seguenti obiettivi: a. Individuazione dei siti interessati da sversamenti e smaltimenti abusivi su territorio. b. Definizione di un modello scientifico di riferimento per la classificazione dei terreni inquinati. c. Predisposizione entro 60 giorni dall’emanazione della Direttiva di una relazione. Il gruppo di lavoro insediatosi ha lavorato su dati pervenuti fino al novembre 2013, prendendo in considerazione soltanto la possibile contaminazione dei suoli agricoli ai fini della sicurezza alimentare. Non risultando ancora emanato il regolamento previsto dall’art.241 del D.lgs n.152/2006 relativo agli interventi di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza delle aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento, il gruppo di lavoro ha fatto riferimento alle concentrazioni soglie di contaminazione (CSC) per i siti ad uso verde pubblico e residenziale che potrebbe essere non sufficientemente cautelativo per alcuni inquinanti o essere eccessivamente restrittivo per altri. Nelle more dell’emanazione del regolamento definitivo il gruppo di lavoro ha definito un modello scientifico articolato in 7 fasi: 1.Individuazione dei siti ed integrazione geografica; 2.Individuazione degli inquinanti indice; 3.Definizione delle relazioni acqua-suolo-pianta-animale-catena alimentare; 4.Costituzione di un indice per l’individuazione delle classi di rischio per la salute umana, animale e di un indice di rischio dei siti gestione/abbandono dei rifiuti; 5.Proposta di classificazione dei terreni ai fini dell’uso agricolo; 6.Definizione degli interventi di risanamento; 7.Verifica e controllo.

Dopo l’espletamento delle fasi da 1 a 4 si è arrivati alla proposta di classificazione dei terreni ai fini dell’uso agricolo. Qualcuno non vedendo Cesa nelle classi di livello di rischio presunto 5-4-3 dove è stata vietata la coltivazione ha tirato un sospiro di sollievo. Noi pensiamo che in realtà non sia così poiché il nostro paese rientra con tre siti nel livello di rischio presunto 2b (rischio medio) in cui non si ritiene necessario proporre misure di salvaguardia atte a garantire la sicurezza della produzione agroalimentare del sito, ma si propone l’effettuazione prioritaria entro 180 gg. di ulteriori indagini analitiche in quanto i siti agricoli sono risultati a rischio dall’analisi multitemporale delle ortofoto (classi 2,3,4,5 e 6) vanno quindi effettuate anche indagini conoscitive di tipo ambientale (carotaggi, trincee, ecc.) al fine di verificare presenza e natura dei rifiuti eventualmente interrati. Il nostro intento è capire non allarmare! capire dove sono ubicati i terreni oggetto di indagine della direttiva ministeriale; capire quando saranno effettuati i controlli indicati nella suddetta direttiva; capire se effettivamente sono stati interrati rifiuti e di quale natura; capire se la popolazione è a rischio, se i nostri figli sono a rischio; in base alla Legge Regionale n. 20 del 9 dicembre 2013 (pubblicata sul BURC n. 70 del 9/12/2013) avente per oggetto “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti”, ogni comune della Regione Campania doveva istituire il Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti. I termini sono scaduti l’8 marzo 2014.

 

Noi di VINCI il 5 marzo 2014 abbiamo chiesto per iscritto al Comune di Cesa e ai suoi rappresentanti, se tale Registro fosse stato istituito e quando fosse avvenuta la comunicazione alla Regione dell’elenco dei siti richiesto chiedendo copia della comunicazione effettuata alla Regione Campania. Ad oggi non ci è giunta alcuna risposta. Vogliamo sperare che quest’amministrazione comunale abbia compiuto tutti gli atti previsti e che se non a noi, almeno voglia comunicarli alla popolazione.

Vittorio Romano

(Presidente Associazione Volontari Interforze e Cittadini)

 

 

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