SAN MARCELLINO – Il camorrista chiede la tangente, ma il negoziante, che fa parte di un’associazione antiracket, si indigna, minaccia di farlo arrestare, come ha gia’ fatto con altri, e lo mette in fuga: l’episodio, accaduto lo scorso ottobre a San Marcellino (Caserta) in un negozio di ferramenta,
e’ riferito nell’ordinanza di custodia cautelare notificata questa mattina a dieci persone legate alla famiglia Venosa, affiliata al clan dei Casalesi. Grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso e alla relativa traccia audio, consegnate ai carabinieri dagli stessi titolari del negozio, e’ stato possibile ricostruire l’accaduto e arrestare i responsabili del tentativo di estorsione, Giuseppe D’Ausilio e Mario Maisto. A differenza di quanto in genere accade quando si presentano gli emissari di un clan per chiedere una somma di denaro, nel negozio di ferramenta di San Marcellino le parti sembrano rovesciate fin dal primo momento.
Uno dei titolari, Luigi Sagliocco, non e’ per niente intimorito, anzi, non nasconde il fastidio. Conosce D’Ausilio e gli chiede in modo spiccio: ”Io posso sapere chi e’ che vi manda qua?”. Il taglieggiatore spiega di essere li’ per conto del boss Salvatore Venosa, soprannominato ” ‘o cucchiere”; quindi aggiunge: ”Qua la comando io”. A questo punto Sagliocco sbotta: ”Tu, comandi tu? Allora, mi senti a me?”, e comincia ad elencare i soprannomi delle persone che ha fatto arrestare: ”Tu lo sai a ‘Occhi di ghiaccio’? Lo sai a ‘Porcellino’? Li sai i ‘Maistrilli’, i ‘Malapelle’? Lo sai che li ho fatti arrestare tutti quanti io? Ascolta, io sto nell’antiracket da dieci anni, solo che non sai questo fatto. Mo voglio capire chi e’ che ti ha mandato qua”.
Il taglieggiatore e’ confuso, perche’ non si aspettava una reazione del genere, e teme che a sua volta possa essere arrestato: ”Aspetta, Luigi, ambasciatore non porta pena”. Sagliocco insiste: ”Benissimo, allora quello che ti sto dicendo tu vallo a riportare. Vedi che se lo vai a riportare capiscono pure che da dodici anni stiamo nell’antiracket. Facciamo arrestare tutti quanti che vengono qua”. D’Ausilio appare sconvolto: ”Da dodici anni fai arrestare la gente?”. Quindi decide di andar via, chiedendo addirittura a Sagliocco di dargli qualche prodotto per giustificare la sua presenza nel locale con un acquisto. Nel corso delle indagini, coordinate dai pm Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Catello Maresca e Cesare Sirignano, e’ emerso che anche altri commercianti e imprenditori hanno sfidato il clan dei Casalesi rifiutandosi di pagare tangenti, suscitando lo stupore dei taglieggiatori. Tra loro, in particolare, il titolare di un negozio di elettrodomestici e quello di una fabbrica per la produzione di polistirolo.