SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Fino alla fine degli anni ’80 il clan Bidognetti appoggio’ alle elezioni Nicola Cosentino, poi cambiarono candidato da sostenere e Cosentino fu sostenuto dagli Schiavone”. E’ quanto ha dichiarato oggi il pentito dei Casalesi Francesco Cirillo durante l’udienza in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) del processo Eco4 che vede imputato l’ex deputato, non presente in aula, per concorso esterno in associazione mafiosa.

Affermazioni contestate dai legali di Cosentino Agostino De Caro e Stefano Montone. “Perché lei ha fatto riferimento al presunto sostegno ricevuto da Cosentino solo nell’interrogatorio del 25 gennaio 2010, dal momento che collabora dal 1998?” chiede De Caro. “A fine 2009 vidi Nicola Cosentino che in tv diceva che la sua famiglia non aveva mai avuto rapporti con i clan, così decisi di parlarne” risponde Cirillo. Il pentito, che ha negato di conoscere di persona l’ex parlamentare, ha poi ricordato: “all’inizio degli anni ’90 mi recai presso alcuni cantieri della famiglia Cosentino ad Aversa e al centro direzione di Napoli. Ci andai con mio cugino Pasquale che aveva preso dei lavori dai Cosentino. Li’ vidi anche Michele e Renato Bidognetti, fratelli di Cicciotto (il boss Francesco Bidognetti, ndr); anche loro avevano avuti degli affidamenti dai Cosentino”. “A metà anni ’90 – ha proseguito – mi sono recato al deposito dell’azienda dei Cosentino insieme a Massimo Russo, fratello di Peppe ò padrino, per cambiare alcuni assegni dai fratelli dell’onorevole. Ma lui non l’ho mai visto” ha concluso. La prossima udienza è prevista per il 22 aprile quando verrà ascoltato Gaetano Vassallo, l’imprenditore dei Casalesi che con le sue dichiarazioni ha svelato le infiltrazioni della camorra nel ciclo integrato dei rifiuti.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui