La giunta per le Autorizzazioni a procedere ha dato parere positivo alla costituzione in giudizio della Camera nel conflitto di attribuzione sollevato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere contro la bocciatura della richiesta di acquisizione dei tabulati telefonici di Nicola Cosentino, decisa il 22 settembre scorso. La votazione e’ finita 7-5: in favore hanno votato Pdl, Lega, Popolo e territorio, Udc e il radicale Maurizio Turco. Contrari solo Pd e Idv. Nel parere trasmesso all’ufficio di presidenza della Camera, cui spettera’ la decisione finale, e’ stato chiarito che Montecitorio dovra’ avvalersi di un avvocato interno. La richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione era stata ritenuta ammissibile dalla Corte costituzionale lo scorso 22 novembre.
”Siamo all’uso distorto e privato delle istituzioni”. Cosi’ la democratica Pina Picierno commenta la decisione della giunta per le autorizzazioni della Camera di costituirsi in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per il conflitto di attribuzione sollevato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere contro la mancata autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni del deputato Pdl, Nicola Cosentino. ”Non se ne capisce proprio la necessita’ – sostiene Pina Picierno – anche perche’ indipendentemente dalle decisioni della Camera la Corte si sarebbe pronunciata sul caso. L’unica differenza sara’ la presenza di un avvocato pagato dalla Camera per perorare la causa di Cosentino che, ricordiamoci, i giudici napoletani definiscono il ‘referente politico nazionale del clan dei casalesi’. Un trattamento privilegiato negato a qualsiasi altro cittadino italiano. Auspico che l’aula di Montecitorio smentisca la decisione presa oggi dalla giunta con il voto determinante della Lega”.