NAPOLI – La Procura di Napoli ha espresso due pareri negativi alle richieste di revoca delle misure cautelari nei confronti di Nicola Cosentino. Sia il pm Ardituro, titolare dell’inchiesta in cui l’ex deputato del Pdl è accusato di reimpiego illecito di capitali per agevolare il clan dei casalesi, sia il pm Milita
,che rappresenta l’accusa nel processo in cui l’ex parlamentare è imputato di concorso esterno in associazione camorristica, ritengono che possa reiterare i reati e dunque vada arrestato. Nonostante Nicola Cosentino non sia più deputato, il suo potere relazionale “è ancora intatto e l’imputato è in grado di utilizzarlo in maniera spregiudicata a vantaggio della camorra”. Per questo motivo il pm della Dda Antonello Ardituro ha espresso parere negativo sulla revoca della misura cautelare nell’ ambito dell’ inchiesta denominata “Il Principe e la scheda ballerina” chiesta dalla difesa dell’ex parlamentare. Nell’altro parere negativo, il pm Alessandro Milita scrive invece che “nemmeno una rinuncia alle ricandidatura e dunque la fine del mandato parlamentare potrebbe minimamente incidere e far venir meno le esigenze cautelari, in considerazione della ramificata rete di rapporti e relazioni ormai radicate sul territorio e in numerose istituzioni locali e nazionali, che di fatto non farebbero venir meno la capacità dell’imputato di incidere su vicende economiche ed affari di interesse dell’organizzazione criminale di riferimento”.