Arresti domiciliari per Guglielmo Aprile e altri tre amministratori del Polo della Qualità e due obblighi di dimora. E’ il bilancio dell’operazione condotta questa mattina dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento del Polo della Qualità di Marcianise disposto dal Tribunale di Napoli nel settembre del 2010. In totale le persone indagate sono sedici.
Insieme ad Aprile sono finiti domiciliari Francesco Di Gennaro, Francesco Pellone e Cersare Bertoli, mentre l’obbligo di dimora è stato disposto nei confronti di Antonio Landolfi e Alfredo Morelli
“L’attività investigativa – ricostruisce l’accusa – ha consentito di accertare che il default della società ammonta a circa 120 milioni di euro e che, in maniera preordinata, per volontà di Guglielmo Aprile e Francesco Di Gennaro sia stata dapprima costituita una società ad hoc ( la “Frmyo Sr/”) con lo specifico scopo di acquistare i suoli, su cui sarebbe stato edificato il complesso commerciale del “Polo della Qualità”. Nell’ambito di tale operazione immobiliare la “Frmyo srl” provvedeva a corrispondere ad altra società, controllata dallo stesso Guglielmo (“SPESS SpA.” Società Sviluppo Sud Spa), un prezzo di acquisto dei terreni di gran lunga superiore a quello versato in favore di altri venditori, consentendo, in sostanza, alla controparte di lucrare un profitto di circa 3.000.000 di euro. Acquistata la proprietà dei fondi su cui erigere il compleso destinato all’attività industriale e commerciale, i componenti del Consiglio di Amministrazione del “Polo della Qualità” affidavano fittiziamente alla stessa “Fnuyo” l’appalto per la realizzazione dei lavori, prevedendo quale corrispettivo la somma di 90.000.000 di euro. Le indagini hanno, però, dimostratol cerne nelle casse della società – di fatto siano confluiti pagamenti per 35.000.000 euro grazie anche al concorso dei direttori dei lavori nella liquidazione degli importi. Nonostante i maggiori importi corrisposti rispetto a quanto pattuito, la società appaltatrice provvedeva, mediante una simulata controversia, a farsi riconoscere – in sede di arbitrato risultato irrituale un ulteriore maggiore importo pari ad 17.848.412 di euro. Al fine di favorire ulteriormente la società appaltatrice e, quindi, lo stesso Aprile Guglielmo , i consiglieri del C.d.A. del “Polo della Qualità”, nonostante il conclamato stato di decozione della scarl, realizzavano un’operazione di “sale and lease back” dei beni immobili di uso comune, in cambio di un corrispettivo di 25.000.000, in tal modo realizzandosi, da un lato, pagamenti preferenziali a favore della citata società e,- dall’a1tro: ponendo in essere condotte distrattive a danno del ceto creditorio. Sono attualmente in corso perquisizioni domiciliari e presso studi professionali nei confronti della maggior parte degli indagati”.