Da un capo all’altro della città, Aversa nella morsa dei roghi. Dopo le fiamme che solo ieri hanno interessato la periferia sud, a ridosso col comune di Lusciano, oggi è toccato alla zona nord della cittadina normanna lungo il confine con i comuni di Teverola e Casaluce.
Le fiamme, altissime secondo le testimonianze raccolte al nostro arrivo, sono divampate nei terreni retrostanti la facoltà di architettura e in breve tempo, complice la vegetazione secca e il vento di questi giorni, hanno coperto un’area piuttosto estesa arrivando fino ai binari della linea ferroviaria Napoli – Roma, mettendo a serio rischio la circolazione ferroviaria.
L’incendio, quasi sicuramente di origine casuale, ha impegnato per oltre due ore i vigili del fuoco che con l’ausilio di due autobotti, accompagnate dai mezzi della protezione civile locale, impegnate su due diversi fronti sono riusciti a domare le fiamme prima che le stesse raggiungessero le abitazioni che sorgono nelle immediate vicinanze.
A valle dell’ennesimo pericolo scongiurato grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco restano alcune doverose riflessioni.
L’incendio si è sviluppato nelle immediate vicinanze del centro abitato e in una zona, quella di San Lorenzo, frequentata da un gran numero di studenti e insegnanti che quotidianamente raggiungono la vicina facoltà di architettura. Molte persone quindi costrette a difendersi non solo dal semplice fumo ma, cosa ben più grave, dall’enorme mole di sostanze tossiche liberate dalla combustione dall’altrettanto enorme quantità di rifiuti tossici (come la gran quantità di amianto emersa in seguito allo spegnimento delle fiamme, abbandonato proprio lungo il rilevato su cui passa la linea ferroviaria – nda) che “inspiegabilmente” giacciono in zone in cui l’assenza di controlli la dice lunga sulle responsabilità di chi dovrebbe preoccuparsi seriamente della salute della cittadinanza. Responsabilità che se da un lato fanno capo alle istituzioni, dall’altro, non risparmiano i cittadini che da parte loro hanno il dovere di rendere alle stesse istituzioni il lavoro un po’ più semplice, evitando comportamenti che dietro l’apparente banalità di una cicca di sigaretta accesa buttata dal finestrino si possono celare conseguenze anche piuttosto gravi.
Vincenzo Viglione