PIEDIMONTE MATESE – Una riflessione a volte alta(“non possiamo permetterci il lusso di tacere”), a tratti uno sfogo, una sorta di “lettera aperta” per denunciare “la morte” di piazza Roma all’indomani dei provvedimenti di sequestro preventivo, nell’ambito di un’inchiesta sulla regolarità delle concessioni e di conformità al regolamento comunale ed alla normativa, delle pedane al servizio di alcuni esercizi pubblici. La presa di posizione, la denuncia pubblica attraverso la rete e gli organi di informazione, a distanza di alcuni giorni in cui si sta sperimentando la novità(moscia) dello spazio più rappresentativo del maggiore centro matesino, è dello staff e del personale del gruppo locale Green Garden. Pedane forzatamente vuote e Movida azzoppata.
Ecco il documento del personale del GG. “Nastri a strisce alterne a delimitare aree inibite al pubblico, uno scenario degno delle più classiche tra le scene dei crimini , ma non siamo in un thriller – dice la nota- è solo la descrizione di come appare da qualche giorno il “salotto buono” diPiedimonte. Una “Piazza Roma” come non l’avevamo mai vista, con aree sottoposte a sequestro, quasi a dare l’idea che lì si sia commesso il più efferato dei crimini ed invece la triste realtà è che la disapprovazione del singolo colpisce, ancora una volta, l’interesse collettivo. L’interesse di quella collettività costituita da giovani ragazzi che in un periodo di profonda crisi, con dignità e professionalità, trovano in quei locali la possibilità di lavorare: in fondo è proprio la costituzione, che con l’articolo 4, riconosce a tutti i cittadini tale diritto. La crisi economica è una realtà già amara da sopportare e l’impossibilità di svolgere un lavoro, per la mancanza di strutture, non fa che aggravare il quadro della situazione . Bisogna smetterla di far passare l’idea che i dehors siano luoghi di perdizioni usati dai giovani per sperimentare ogni forma di bevanda alcolica, sono tanti gli adolescenti che consumano bibite analcoliche e svariati quelli che seppur consumino qualche drink lo fanno senza eccedere e nel pieno rispetto altrui . Le mele marce esistono ovunque, ma non per questo bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Anni addietro si era “costretti” a farenumerosi chilometri per poter trascorrere una serata diversa, con tutti i pericoli derivanti dai fattori di incidentalitàpresenti sulle nostre strade che, soprattutto nei periodi più freddi, nascondono vere e proprie trappole della morte. Finalmente non era più necessario, avevamo in “casa” i luoghi in cui socializzare, in cui chiacchierare , in cui trascorrere una serata piacevole. Per incanto ci hanno tolto tutto. Si è parlato del “disturbo” arrecato durante la fascia serale, ma stiamo parlando del centro di una cittadina ed a meno che non venga completamente interdetto al traffico pedonale ed a quello automobilistico, trova nel caos una peculiarità intrinseca. La soluzione non è sequestrare, ma regolamentare, così da dare a tutti la possibilità di lavorare senza arrecare disturbo alla collettività. Le pedane sono state installate previa autorizzazione comunale e nel rispetto delle regole fornite da chi di competenza , se a ciò, sono subentrante diverse necessità, va trovata una soluzione equa per tutti e non un provvedimento che colpisca anche il lavoro svolto in quelle fasce orarie “non incriminate”. Se non c’è occupazione, non c’è lavoro e di conseguenza l’economia si ferma. Il disagio e la preoccupazione di questi giorni non fa altro che riflettere la mancanza di una “Nazione solida” alle spalle, ma proprio per questo non possiamo permetterci il lusso di tacere su una vicenda di tale rilievo. I nostri diritti non possono e non devono soccombere all’ingiustizia”.
Michele Martuscelli