Dobbiamo essere intellettualmente onesti. Quando Nando D’Ambrosio faceva da pungolo all’amministrazione comunale targata Giuseppe Mozzillo svolgeva il suo compito bene. Peccato che dietro i suoi atti politici, amministrativi e giudiziari ci fosse sempre la longa manus di Angelo Brancaccio. Altrimenti non potremmo che dirgli “bravo, bene, bis”. Un altro motivo per cui non possiamo tessere le lodi del presidente del consiglio comunale di Orta di Atella è la sua giravolta. Da mastino si è trasformato in un cagnolino mansueto. Ai tempi in cui guidava la commissione Trasparenza era attento su tutto e tutti. Oggi che è seduto sulla comoda poltrona di timoniere dell’assise non proferisce parola su niente e nessuno. Forse essendo orfano di Brancaccio si sente spaesato. Non si spertichi nel dire che le critiche di Campania Notizie nascono da dissapori personali. Non abbiamo nulla contro D’Ambrosio uomo. Sono i comportamenti e le azioni a inchiodarlo alle sue responsabilità. Prima era combattivo e sempre in pressing per “far rispettare, parole sue, la legalità”. Ora fa finta che tutto fili liscio. A conferma di ciò c’è un suo esposto (clicca sul link alla fine dell’articolo) presentato alla fine del 2016 al prefetto di Caserta e alla Procura del Tribunale Napoli Nord tramite i carabinieri di Orta di Atella. Una delle tante denunce depositate in qualità di presidente della commissione Trasparenza. Per i suoi abiti vivaci e dadaisti lo definiamo affettuosamente “Colombina”.
Ma forse l’appellativo più adatto a D’Ambrosio è quello di “Denunciatore”. Il 31 dicembre del 2016, sotto l’era Mozzillo, di cui divenne acerrimo nemico su input di Brancaccio, l’attuale presidente del consiglio si recò presso la stazione dei carabinieri ortesi e depositò un dettagliato esposto. A quell’epoca D’Ambrosio era così solerte e ligio al dovere di amministratore da incrementare il lavoro dei militari dell’Arma anche alla vigilia di Capodanno. L’esponente di Campania Libera (ancora per poco), che in quel in quel periodo pendeva dalle labbra di Brancaccio, denunciò una serie di gravi irregolarità sull’affidamento dei lavori di informatizzazione del Comune alla ditta Halley Campania. Si legge nell’esposto che “in data 29.11.2016 con propria nota indirizzata al Dirigente dell’Area tecnica, in persona dell’ing. Adele Ferrante, e al segretario comunale di Orta di Atella chiedeva copia conforme all’originale della determina n. 85/2016 e verbale di gara del 10.03.16 a cui fa riferimento la determina in parola”. Sempre il 29 novembre 2016, scrive D’Ambrosio “la Segretaria comunale di Orta di Atella con propria nota indirizzata al Dirigente dell’Area amministrativa, in persona del dott. Francesco Silvestre, e al Segretario comunale chiedeva copia conforme all’originale di tutti gli atti di impegno spesa e liquidazione effettuati in favore della ditta Halley Campania, dell’atto deliberativo ovvero della determina con cui sono stati affidati alla ditta Halley Campania il sistema informatizzato, copia del contratto/convenzione stipulato con la ditta in parola”.
Il giorno dopo la segretaria comunale invitava il dirigente dell’area amministrativa a consegnare la documentazione. Nonostante la richiesta urgente trascorsero oltre 30 giorni senza che nulla fosse consegnato a D’Ambrosio. Un condotta che secondo il presidente del consiglio in carica andava a configurare “il delitto di omissione in atti”. Il “Denunciatore” va oltre. E non esclude che “vi sia una volontaria omissione al fine di favorire gli amministratori comunali in quanto alcuni atti richiesti riguardano l’affidamento di lavori alla ditta Futura Srls di cui è titolare il cugino diretto di un consigliere comunale di maggioranza”. A chi si riferiva D’Ambrosio? È una domanda alla quale potrebbe rispondere chiunque. L’indice era puntato contro Francesco Ragozzino, finito al centro di polemiche per alcuni affidamenti diretti di lavori pubblici alla ditta di famiglia. Nell’esposto venivano gettate lunghe ombre anche su Francesco Silvestre. Acquisti “per decine e decine di migliaia di euro sempre alla ditta Halley Campania per materiali informatici ovvero computer software, affidamenti che vengono reiterati da diversi anni sempre alla stessa ditta, sempre dallo stesso funzionario e per importi che “se non spezzettati” superano ampiamente il limite di legge e comunque in tema di affidamenti diretti e contratti sotto soglia”. L’allora presidente della Commissione Trasparenza chiese inoltre alla magistratura di “interrompere l’esecuzione criminosa in atto, di impedire che vi siano perpetrazione e conseguenze ulteriori e di prevenire l’inquinamento delle fonti prova”.
Anche perché, rimarca D’Ambrosio nella denuncia, “non è la prima volta che si verificano incresciosi episodi di tal genere”. L’attuale capo del civico consesso invocò anche l’intervento urgente dell’allora prefetto Arturo De Felice per “intimare e diffidare ai dirigenti competenti la corretta e trasparente gestione con i consiglieri comunali. Non contento D’Ambrosio incalzò il segretario comunale affinché avviasse “senza alcun ritardo le procedure disciplinari nei confronti dei Dirigenti inadempienti”. Insomma l’attività di controllo di D’Ambrosio era incessante e meritoria. Oggi perché ha riposto nel cassetto dell’oblio tutti quei dubbi e sospetti? Cosa è cambiato? Sicuramente gli risulta che la Halley continua a incassare periodicamente migliaia di euro dal Comune. E Silvestre è diventato d’un colpo affidabile? Ha mutato opinione anche su Francesco Ragozzino? Gli affidamenti diretti alla ditta Futura riconducibile alla sua famiglia era tutti regolari? Se fosse così D’Ambrosio sarebbe un calunniatore matricolato.
È più verosimile che abbia voltato registro perché gli piace troppo stiracchiarsi sulla poltrona di presidente del consiglio. Ora sono tutti sulla stessa barca. Quindi anche Ragozzino si è trasformato nella persona più credibile del mondo. E visto che il consigliere Raffaele Elveri “L’Assetato” sta stringendo i tempi per piazzarlo alla presidenza della società Acquedotti presumiamo che D’Ambrosio sarà tra quelli in prima fila ad applaudire. Avviso ai naviganti: sui vertici dell’Acquedotti molto si sta muovendo. Sottotraccia. E proprio Ragozzino sembra ormai il prescelto del sindaco Andrea Villano che avrebbe ceduto alle pressioni di Elveri “L’Assetato”. Sarebbe davvero un danno e una beffa per la comunità. Quali competenza ha l’ex consigliere comunale? Quali titoli? Che referenze? Va bene il principio evangelico secondo cui bisogna dare da bere agli assetati e da mangiare agli affamati. Ma se ci sono persone insaziabili e ingorde è meglio per tutti, soprattutto per le tasche dei cittadini ortesi, che facciano un po’ di digiuno.
Mario De Michele